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Calcio, Eccellenza, Città di Castello: l'amarezza del presidente Cangi

Il massimo dirigente biancorosso non ci sta e si aspetta di più dai suoi ragazzi e dal tecnico

All'indomani della sconfitta casalinga contro il Pierantonio, il presidente del Città di Castello, Paolo Cangi, esprime tutto il suo disappunto per quanto sin qui raccolto dalla sua squadra, composta per lo più da giocatori che in questa categoria dovrebbero rappresentare un lusso (fonte Ufficio Stampa AC Città di Castello): “Non ci siamo, non ci siamo proprio, sono inquieto, dal momento che ho realizzato compiutamente come un gruppo di ragazzi che immagino lavorino o studino durante la giornata e si ritrovano solo di sera per allenarsi, sia riuscito a mettere in scacco avversari che al contrario non fanno altro che giocare a pallone, senza altri pensieri o preoccupazioni. E questa cosa sinceramente mi rende di cattivissimo umore. Buona sorte avversa? Non sono d'accordo, la fortuna occorre meritarsela, e ciò non è avvenuto per quanto ci riguarda. Necessarissimo lavorare sodo d'ora in poi, più di quanto fatto sinora, non ci son dubbi. Vedo troppa gente di esperienza, tra le nostre fila, che ha difficoltà al momento a dare quanto da essi è lecito attendersi, dobbiamo trovare una soluzione, ma alla svelta, abbiamo molti ragazzi in gamba sui 20 anni o meno, credo sia il caso di prenderli maggiormente in considerazione”.

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