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Calcio Pian di Massiano

Nuovo Curi, tutte le criticità di un progetto destinato a non essere realizzato

A Palazzo Dei Priori erano presenti dirigenti e tecnici che hanno esposto nel dettaglio le problematiche che la realizzazione di un nuovo stadio comporterebbe

Se il progetto del nuovo stadio presentato dalla società Arenacuri nello scorso gennaio sembra davvero indirizzato verso il no delle ragioni ci devono pur essere. Alcuni dirigenti e tecnici hanno voluto illustrare tutte le criticità comportate dalla realizzazione di un nuovo impianto nella zona di Pian Di Massiano.

A tal proposito l'ingegner Paolo Felici spiega: "Il progetto, oltre allo stadio della capienza di diciottomila posti, prevede un area commerciale, un nuovo albergo più altre attività collaterali. E' inoltre necessaria una nuova viabilità". Ma non è tutto: "C'è stata una richiesta di contributo pubblico pari ad 11 milioni di euro, recuperata dalle aree acquistate, più un cambio concessione di 25 anni di 250mila euro, destinato ad aumentare a 18 milioni". Felici ha poi detto che "una criticità è proprio la concessione, inapplicabile in questo tipo di progetto. Parte di questa superficie è di utilizzo pubblico, utilizzabile dalle società sportive. Il tutto si può risolvere con un diritto di superficie". Altro argomento attuale è la tipologia di impianto da costruire: "La completa demolizione del Curi e la sua ricostruzione avverrebbero in 24 mesi, ma in base a studi effettuati la riedificazione di stadi di questa portata può richiedere fino a 36-48 mesi. La risposta è quella di mantenere questa esecuzione perché i costi aumenterebbero. La curva nord e la sud hanno inoltre un numero di spettatori sensibilmente ridotto". Infine i dettagli economico finanziari: "Non sono previsti i ricavi di una società sportiva. Le spese generali ammonterebbero poi a 76 milioni. La stima ci preoccupa perché potrebbe essere inferiore a quella reale. Infine ci sono altre questioni tecniche. Quella dei parcheggi dovrà essere dettagliata maggiormente".

Sull'argomento torna Stefano Baldoni, dirigente del servizio finanziario: "Questa opera richiede una cifra che supera i 76 milioni e la richiesta al comune è di 11, a cui va aggiunta l'iva e vanno detratte altre spese circa la cessione delle aree. C'è stata un'analisi e l'unica strada percorribile è l'indebitamento, che incide sulle spese di bilancio per oltre 800 mila euro, cosa creerebbe problemi in futuro. Sul piano della gestione dell'impianto bisogna autofinanziarsi. Gli introiti sono di provenienza extracalcistica. Impossibile ad oggi una valutazione necessaria per l'interesse pubblico. L'operazione potrebbe essere condotta in una situazione di non sostenibilità economica". Parole, queste ultime, che non lasciano spazio ad interpretazioni: il Nuovo Curi, salvo imprevedibili colpi di scena, non si farà.

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