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Sanità in Umbria, Coletto: "Negli ultimi anni buttati 100 milioni, ora contrastare la mobilità passiva"

L'assessore regionale alla Salute traccia un bilancio del 2020: "Abbiamo affrontato l’emergenza con forze limitate, i problemi c'erano già prima". E sulla 'fuga' da prestazioni: "Dal 2014 a oggi persi 25 milioni"

“Siamo ancora in emergenza a causa della pandemia. In Umbria avevamo 69 terapie intensive invece delle 127 previste dal Governo. C’era quindi un problema piuttosto serio già prima. Il resto sono mistificazioni". Inizia così la replica di Luca Coletto alle opposizioni, che hanno sparato a zero sulla Giunta dell'Umbria (soprattutto sul tema sanità) dopo la "Relazione sullo stato di attuazione del programma di governo e sull’amministrazione regionale (anno 2020)” presentata in consiglio dalla 'governatrice' Donatella Tesei. "Abbiamo affrontato l’emergenza con forze limitate - ha spiegato l'assessore umbro alla Salute - che però sono state in grado di limitare decessi e contagi. Non ci sono state privatizzazioni e anzi abbiamo dovuto sanare il caso Prosperius di Umbertide, dove si dava la maggioranza ai privati usando il capitale pubblico. Noi non stiamo privatizzando, ma riportando nella legalità una situazione.

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Uno dei problemi principali da affrontare, secondo Coletto, è quello della 'fuga' delle prestazioni sanitarie: "L’Umbria ha bisogno di mobilità attiva, visto che dal 2014 ad oggi sono stati persi circa 25 milioni da questo capitolo. Soldi che perdiamo due volte - afferma l'assessore - dato che dobbiamo pagare la mobilità passiva degli umbri. La spesa farmaceutica umbra è cresciuta negli ultimi anni e nel 2020 è invece diminuita. La Lombardia ha la stessa spesa dell’Umbria, con 10 volte il numero di abitanti. Abbiamo preso in carico il problema delle liste di attesa e cerchiamo di risolverlo. Sui fondi alle case di cura private, ci sono state verifiche dei Nas e della Corte dei conti, che non hanno riscontrato irregolarità. Dal 2015 ad oggi i nostri ospedali sono in perdita. Per mantenere l’equilibrio di bilancio sono stati buttati negli ultimi anni circa 100milioni, che invece potevano servire per curare gli umbri".

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E infine l'argomento spesa e la rivendicazione dei risultati raggiunti: "Sul sociale abbiamo aggiunto 1,5 milioni rispetto ai tagli effettuati dalla Giunta precedente al Prina. Abbiamo chiuso una sperimentazione sulla Sla con una commissione di tecnici che si è basata sulla reale condizione dei pazienti. Per controllare la spesa abbiamo usato Agenas, che non è privata ma uno strumento del Governo italiano. Abbiamo deliberato il Creva per verificare le necessità delle aziende sanitarie e ospedaliere, per valutare la correttezza degli acquisti. La riduzione delle borse di studio che subiamo oggi è causata da scelte del passato. Per lo stesso motivo in Umbria non c’è una Rems e per questo paghiamo le altre Regioni. L’elisoccorso per fortuna - ha concluso l'assessore - lo abbiamo riportato in Umbria”.

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