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Cronaca Strada San Marco-Cenerente

Omicidio Cenerente, gli assassini hanno usato i guanti: nuovo sopralluogo scientifica

La polizia scientifica perugina, insieme a quella romana, hanno effettuato un altro sopralluogo nella giornata di giovedì nell'abitazione di Cenerente dove si è consumato il delitto di Sergio Scoscia e Maria Raffaelli

Continuano le indagini sul giallo di Cenerente, frazione perugina, dove una settimana fa venivano ritrovati i corpi senza vita di Scoscia, 52 anni e Maria Raffaelli, 74 anni. Infatti, giovedì gli uomini della polizia scientifica di Perugia, insieme a quella romana, sono tornati nell'abitazione di Cenerente per un nuovo sopralluogo.

Come confermato dalla polizia, gli esperti stanno ancora cercando tracce, impronte e reperti che possano portare ad una chiave di volta decisiva nello scioglimento del rebus del duplice omicidio di madre e figlio.

Nel frattempo, le impronte ritrovate sulla finestra, che i presunti banditi hanno usato per entrare dalla parte posteriore della casa, sono infatti guantate. Questa ipotesi accreditata, vuol dire che i respponsabili dell'efferata tragedia hanno avuto la precauzione di usare i guanti e non lasciare segni distintivi della loro presenza ed azione criminosa in casa.

Duplice omicidio Cenerente



Sempre secondo quanto confermato da fonti investigative, la scientifica sarebbe impagnata nella ricerca del nastro isolante o della benda con la quale gli ignoti assassini hanno bloccato il 52enne Scoscia. Nel frattempo, i medici legali Anna Maria Verdelli, Laura Paglicci Reattelli e il medico della polizia, Grande stanno svolgendo accertamenti istologici sui polmoni dell’uomo proprio per capire la dinamica dell’omicidio ( morto per via del soffocamento e per le martellate che lo hanno colpito sul corpo e alla testa ).

Come detto nei precedenti approfondimenti, sembrerebbe non esserci nessun dubbio invece per la madre Maria, morta quasi sicuramente di infarto circa un’ora prima del figlio.

Inoltre, nei giorni scorsi sono continuati gli interrogatori in questura anche dei muratori del vicino cantiere alla villetta di Cenerente. Un operaio di origine calabrese avrebbe riconosciuto il suddetto martello, confermando di averlo lasciato sul cantiere prima di pasqua.

 



 

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