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Calcio, il Perugia ha presentato regolarmente la domanda di iscrizione alla C ma spera ancora nella riammissione in cadetteria

Lecco e Reggina avrebbero evidenziato dei problemi di varia natura e rischierebbero l'esclusione dalla B. Situazione da seguire passo dopo passo

Le possibilità che il miracolo possa avvenire per la verità sono ancora piuttosto esigue, ma il Perugia in cuor suo non ha ancora smesso di sperare nella riammissione in serie B. Questo perchè alcune società potrebbero evidenziare problemi di varia natura e, qualora dovessero essere bocciate dalla Covisoc il prossimo 30 giugno aprirebbero la strada al rientro in cadetteria di alcune delle formazioni retrocesse. Ma andiamo per ordine.

Nella tarda serata di ieri i biancorossi hanno regolarmente presentato domanda di iscrizione alla serie C 2023/24 con tutta la documentazione allegata e nei prossimi giorni sarà di certo ufficializzata.

Ma la novità di questa mattina - senza ovviamente voler illudere nessuno - è che questa lettera potrebbe cambiare e tornare ad essere qualcos altro. Questo perchè Lecco e Reggina non sono al riparo da grosse sorprese e qualora dovessero andare incontro alla bocciatura finale a subentrare sarebbero Brescia (sconfitta ai playout contro il Cosenza) e proprio Perugia (terzultima classificata al termine dello scorso campionato). Una vicenda da seguire passo dopo passo che spieghiamo di seguito nel dettaglio:

Problema stadio

Il Lecco che dopo 50 anni ha riconquistato la serie B al termine della lunga ed estenuante lotteria dei playoff, è a rischio esclusione per via della questione stadio. Il Rigamonti Ceppi non è in grado di ospitare partite di questo campionato e, secondo quanto scrive il sito gazzetta.it, la società lombarda solo oggi invierà la pec della prefettura di Padova, sede alternativa prescelta, con i termini dunque che sarebbero già scaduti. "Il Lecco farà ricorso – scrive il portale – puntando sul merito sportivo, sperando che gli venga riconosciuto, sostenendo peraltro che i playoff sono cominciati 10 giorni dopo e quindi il tempo per trovare una sede alternativa era troppo esiguo".

Bonifici in ritardo?

Ben più ingarbugliata appare la situazione della Reggina, che per la verità appare in via di risoluzione (almeno sulla carta), ma che non è ancora al riparo da possibili sviluppi sorpendenti. Sempre la Gazzetta la spiega piuttosto chiaramente: "Martedì 20 giugno non risultavano versati i bonifici degli ultimi tre mesi ai calciatori (quasi 4 milioni) e anche i pagamenti (circa 3 milioni) dei 5 mesi di Inps e dei 4 di Irpef del 2023. Per questi ultimi con il Tribunale era stata concordata la scadenza al 30 giugno, data stabilita anche per i famosi 757 mila euro del piano di ristrutturazione, garantiti da fideiussione ma (pare) non pagati in attesa del 30. Ora la situazione sarebbe stata sanata, ma è necessario attendere le verifiche degli organi competenti per validare l’iscrizione".

Conclusioni

Insomma, come già spiegato nessuno tra i tifosi biancorossi deve illudersi poichè la situazione è ancora in divenire, ma le difficoltà ci sono e vanno esplicate nella maniera più chiara possibile. 

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