Omicidio Polizzi, si inizia a fare sul serio: le intercettazioni entrano in scena
La decisione della Corte d'assise è arrivata oggi, 22 maggio, dopo la burrascosa udienza che ha visto in aula Riccardo e Valerio Menenti, accusati di avere ucciso Alessandro Polizzi
La decisione è arrivata oggi, 22 maggio. La Corte d’assise ha conferito l’incarica ai periti per sbobinare e trascrivere le intercettazioni ambientali e telefoniche. Tempo massimo novanta giorni. La richiesta era stata fatta direttamente dall’accusa per far luce sulla vicende che vede come imputati Riccardo e Valerio Menenti, accusati di aver ucciso Alessandro Polizzi e di aver ferito la fidanzata Julia Tosti.
fatti - “Non l’ho ucciso, gli volevo solo dare una lezione”, disse all’epoca lo stesso Riccardo Menenti, ma secondo il pm Antonella Duchini, fu proprio lui a portare la pistola in quella casa di via Ettore Ricci, come testimoniano i risultati delle indagini svolti dalla scientifica. L’omicidio avvenne nella notte tra il 25 e il 26 marzo scorso. Secondo la procura Riccardo Menenti, 54 anni e padre di Valerio, entrò dentro l’appartamento uccidendo con un colpo Alessandro Polizzi e ferendo a una mano Julia Tosti, ex fidanzata di Valerio. Dalle indagini l'omicidio sembrerebbe avere come movente dei dissapori sentimentali. Valerio è, infatti, accusato di essere colpevole in concorso morale.