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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ponte San Giovanni

Omicidio Polizzi, Riccardo Menenti mette in mano la pistola al povero Alessandro

L'ex pugile romano accusato dell'omicidio di Alessandro Polizzi e il tentato omicidio di Julia Tosti è tornato a parlare e lo ha fatto alla sua maniera: ha tentato di salvare il figlio accusato di essere il mandante e poi ha gettato ombre sull'eroico Alessandro che si è immolato per salvare la sua donna

Riccardo Menenti ha voluto ancora una volta ribadire l'estraneità del figlio Valerio nell'omicidio di Alessandro Polizzi e il ferimento della sua fidanzata Julia Tosti. Lo ha fatto portando, a suo dire, la prova decisiva durante l'interrogatorio con il pubblico ministero Antonella Duchini: "Il portone del condominio di via Ettore Ricci l'ho forzato con quel piede di porco che poi ho fatto ritrovare alla polizia con una lettera inviata alla Procura di Perugia". L'accusa ha sempre detto che quel portone fu aperto direttamente con le chiavi che Menenti Junior avrebbe conservato anche dopo la fine della storia-convivenza con Julia Tosti la proprietaria della casa dell'omicidio. Chiavi che avrebbe poi dato o più semplicemente fatte ritrovare al padre per la spedizione punitiva contro Alessandro Polizzi; quest'ultimo durante una rissa aveva spedito in ospedale Menenti junior con il naso fratturato. Sulla porta però del condominio non ci sarebbe nessuna traccia dell'uso del piede di porco. 

Inoltre Riccardo Menenti ha spiegato di non aver portato con sé nessuna pistola e di non averne mai posseduta una. Voleva solo dare una lezione ad Alessandro ma durante la sua irruzione in casa la pistola sarebbe stata tirata fuori dal povero Alessandro Polizzi e durante la colluttazione sarebbero partiti due colpi. Nessuna volontà di uccidere. Ma l'accusa avrebbe trovato le prove della presenza di una pistola in casa Menenti lasciata in eredità dal padre. Arma antica ma funzionante e che non era stata dichiarata dato che quando fu acquistata non c'era nessuna legge che ne obbligava la denuncia. Inoltre ad inchiodare Menenti c'è il Dna trovato in maniera importante sulla pistola. Alessandro Polizzi non solo è stato ucciso ma ora rischia di essere infangato da chi vuole mettergli una pistola nella sua mano. Proprio a lui che con la sua reazione eroica ha salvato la fidanzata Julia che rischiava di essere uccisa anche lei. L'unica verità è che Riccardo Menenti era in quella casa di notte per fare del male. E ci è riuscito. 

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