rotate-mobile
Cronaca

Omicidio Bellocchio, autorizzato il sequestro dei beni, Rosi ribadisce: “E’ stata l’unica donna della mia vita”

Rosi è comparso questa mattina davanti al gup Avenoso mentre un presidio silenzioso davanti al tribunale ha sottolineato la vicinanza alla famiglia Presta delle associazioni che si sono costituite parti civili nel processo

Si torna in aula per l’omicidio della giovane avvocatessa pugliese Raffaella Presta, uccisa a colpi di fucile all’interno della casa coniugale dal marito Francesco Rosi, reo confesso, che oggi è comparso davanti al gup Avenoso.

E mentre Rosi ha ribadito davanti al giudice come Raffaella sia stata l’unica donna della sua vita, dinanzi al tribunale si è svolto un presidio silenzioso di tutte le associazioni che si sono costituite parte civile nel processo: Libera...Mente Donna, il Centro Pari Opportunità della Regione Umbria e la Rete delle donne AntiViolenza Onlus: “La nostra scelta non è un atto formale, ma fortemente politico, per ribadire che l'omicidio di una donna non è solo un fatto delittuoso avvenuto tra le mura domestiche, ma un crimine contro l'umanità connotato dal genere, che riguarda la società civile tutta, uomini e donne, oltre alle istituzioni. Troppe volte, in questo tipo di processi, la vita delle donne viene messa sotto la lente d'ingrandimento alla ricerca di colpe o responsabilità ascrivibili, invece, soltanto agli assassini: non uomini incontrati per caso, ma legati alle vittime da relazioni affettive. La nostra presenza in quell'aula di tribunale testimonia il desiderio di difendere le scelte di vita di Raffaella. Non vogliamo che tali scelte, come purtroppo spesso avviene in tribunale, possano essere strumentalizzate per confondere le responsabilità.

Omicidio Bellocchio, due settimane prima di uccidere la moglie Rosi si è "liberato" dei beni

Un presidio silenzioso, “per ribadire ai familiari di Raffaella e a tutta la cittadinanza che la sua morte – come quella di molte altre donne -non sarà dimenticata. Non sarà dimenticata sicuramente da noi che, impegnate quotidianamente nei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, ogni giorno ci confrontiamo con una società che troppo spesso giustifica, minimizza e tollera la violenza intrafamiliare”

Omicidio Bellocchio, uccise la moglie con un fucile: la famiglia chiede maxi risarcimento

Intanto il giudice ha accolto l’istanza di sequestro conservativo avanzata dai legali della famiglia Presta, che si è costituita parte civile  (avv. Marco Brusco, Fulvio Simoni, Carlo Federico Grosso, Fulvio Simoni, Luigi Matteo, Erlene Galasso), "Non vi è alcun dubbio sulla penale responsabilità dell'imputato, avendo lo stesso ammesso l'omicidio. Inoltre già lo stesso Rosi, aveva espresso la volontà di retrocedere beni, volontà questa, evidenziata anche durante il periodo detentivo"- avevano spiegato i legali.

Omicidio Bellocchio, il marito assassino parla della moglie: "Per me era tutto: dipendevo da lei"

Presente in aula, oltre alla famiglia di Raffaella, anche il tutore del figlio minore della coppia, Maurilio Marangio, che ha spiegato come il piccolo si trovi a Brindidi con la famiglia affidataria della sorella gemella di Raffaella e “perfettamente collocato nell’ambiente familiare e scolastico, tanto da frequentare la scuola con profitto. E' seguito da specialisti  per aiutarlo nel percorso”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Bellocchio, autorizzato il sequestro dei beni, Rosi ribadisce: “E’ stata l’unica donna della mia vita”

PerugiaToday è in caricamento