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Superlega, la Sir Safety Susa Perugia blinda anche Plotnytskyi

Dopo Giannelli e Russo anche lo schiacciatore ucraino, assoluto protagonista di questa stagione, rinnova con il club bianconero. La nuova scadenza è fissata nel 2026

Era probabilmente la notizia che tifosi aspettavano di più e già un indizio social della società aveva fatto capire nelle prime ore del mattino che sarebbe arrivata. Dopo quelli di Giannelli e Russo la Sir Susa Vim Perugia ufficializza il terzo rinnovo, quello di Oleh Plontytskyi, che continuerà ad indossare la casacca bianconera almeno fino al 2026.

Le voci circa interessamenti di squadre polacche rimbalzate nelle scorse settimane, sulle quali il giocatore aveva glissato nell'intervista rilasciata a questo portale, vengono dunque a cadere: ha vinto dunque la volontà di continuare un percorso già ricco di soddisfazioni, con la conquista di 4 Supercoppe Italiane, 2 Coppe Italia e 2 Mondiali per Club.

Ma non solo: lo schiacciatore ucraino, chiamato spesso e volentieri a sostituire Leon, da poco rientrato in pianta stabile del gruppo, e ha vestito i panni del protagonista assoluto a suon di grandi prestazioni che gli sono valsi premi MVP a iosa, ad esempio al termine del Mondiale per Club e della Coppa Italia. Il club del presidente Sirci non poteva dunque farselo scappare e ha scelto dunque di rinnovare il contratto, che sarebbe scaduto al termine della stagione.

Solo tanta gioia

Questa soluzione era molto attesa nel cuore di Oleh, che commenta così l'accordo raggiunto: "Tutti questi anni qui sono proprio tanta roba! Sono arrivato a Perugia nel 2019 ed ora mi sento come un perugino, mi sento veramente come nella mia casa. Una sensazione che mi piace proprio tanto così come mi piace tanto il fatto di aver rinnovato ancora con il club. Ho sentito grande fiducia del presidente e della società nei miei confronti, non posso che ringraziarli e non posso che esserne contento perché è il segnale che sto crescendo e che sono sulla strada giusta. In grandi squadre come Perugia non puoi rimanere a lungo se non dimostri qualcosa di importante e sono felice di poter dire che la mia storia con il club continua".

Un percorso di crescita costante

Ne ha percorsa di strada lo schiacciatore dal suo approdo in Umbria: "Già, sono arrivato davvero giovane ed i primi sogni che avevo, come vincere il primo trofeo o diventare Mvp di una manifestazione o giocare la Champions, li ho visti diventare realtà qui. Come giocatore sono cresciuto tanto, ho ancora tanto da crescere e tanto da migliorare ma, come dicevo prima, la strada è quella giusta. Credo che con ogni allenatore che ho avuto qui ho migliorato qualche aspetto del mio gioco. Con qualcuno magari una piccola parte, con qualcuno il miglioramento è stato a 360° e da subito e mi sembra che si possa vedere bene in questa stagione. E poi sono diventato papà qui. Svyat è nato in Ucraina, ma lo abbiamo concepito a Perugia (ride Oleh, ndr). L’arrivo di Svyat mi ha fatto diventare un po’ più serio a casa, ma solo a casa eh. I miei compagni lo sanno, più di dieci minuti non posso stare zitto ed in questo sono lo stesso che è arrivato cinque anni fa, solo che oggi parlo meglio l’italiano. Scherzi a parte, Anna e Svyat vivono bene a Perugia e questa è un’altra cosa che per me è determinante. Ho parlato con Anna della mia decisione di restare, le sue risposte sono state importanti. Poi Svyat è felice, gli piace venire al palazzetto, giocare con la mascotte e guardare i nostri tifosi".

L'arma in più

Il legame con il pubblico del PalaBarton si è rivelato saldo sin dall'inizio: "Cinque anni fa quando ho deciso di venire qua, i tifosi sono stati uno dei motivi della mia decisione. Mi ricordo benissimo la mia prima partita da avversario al PalaBarton al mio primo anno in Italia a Monza. Mi ricordo un’atmosfera “wow”, mi ricordo che il taraflex tremava durante il riscaldamento. Così io, che a Monza giocavo con Simone Buti, gli faccio: “Ma è sempre così qua?” e lui mi risponde “Si”. Ed oggi sono orgoglioso di poter giocare per questi tifosi, è sempre un piacere stare tra di loro, festeggiare con loro, ringraziarli perché ci sono sempre vicini anche nei momenti difficili. Pochi club nel mondo possono poter dire di avere una tifoseria come la nostra. Sono felice del supporto che mi danno e che danno ovviamente a tutta la squadra, per me è una cosa molto importante".

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