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Se il padel non basta più, ecco il pickleball: al Quasar i primi campi dell'Umbria

Conto alla rovescia per il completamento dell'impianto dedicato a uno sport tutto da scoprire

Per chi il padel non è abbastanza. Per chi il tennis sì, ma non troppo. Arriva anche in Umbria il pickleball. Di cosa si tratta? Di un gioco con la racchetta su un campo di dimensioni ridotte rispetto a quelle del tennis tradizionale, senza i vetri del padel. Uno sport che richiede tocco, tattica e tecnica. Ma che è facilmente approcciabile già dalle prime partite.

I primi campi in Umbria stanno nascendo al centro commerciale Quasar di Corciano, sotto le “insegne” del Tennis Chiugiana, storico club tennistico, tra i pionieri anche di quella variante che è diventata una vera e propria mania. Sul fronte del primato, Chiugiana può vantare il primo campo di padel coperto della provincia, a fine mese inaugurerà i primi campi da pickleball.

“Stare fermi non ci piace – commenta il presidente Roberto Tenerini – pensiamo sempre a cosa potremmo fare ancora, di nuovo, di innovativo. Siamo curiosi. Curiosità è quello che chiedo ai miei collaboratori”. Insomma, a poca distanza dall’inaugurazione dei campi di padel, sempre al Quasar, gestiti dall’associazione sportiva, nell’area del centro commerciale dedicata allo sport arriva un’altra novità. “Mi sono reso conto che era arrivato il momento di aggiungere un tassello parlando con mia figlia. Con lei ho provato con il tennis, ma niente. Il padel uguale. Poi quando mi ha chiesto ‘ma possibile che non ci sia altro di nuovo?’. E allora ho intuito che era il momento di tornare a guardarsi intorno, immaginare. Magari anche rischiare, per carità. Ma perché non provarci”.

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Ecco, quindi, il pickleball che ha sue racchette, più piccole, in plastica e con la “testa” piena come quella di un racchettone, ha una sua pallina, di plastica dura e forata, e regole da imparare. “Imparare come funziona il punteggio richiede un po’ di tempo, ma insomma, per il resto si gioca abbastanza facilmente” spiega Tenerini, ricordando che il campo, diviso come nel tennis, ha i settori invertiti. Il rettangolo del fondo campo passa sotto rete, “si chiama cucina”, e non ci si può entrare a colpire al volo, ma solo al rimbalzo. Mentre il rettangolo che nel tennis come nel padel è quello diviso in due, si trova nella seconda metà del campo che, come gli altri sport, determinano le aree per il servizio. Altra differenza, c’è il cambio palla. Chi risponde, se fa punto, ottiene il servizio. “L’intento del gioco è conquistare la rete per chiudere il punto. Le regole, in questo senso, aiutano chi risponde. Perché chi batte, deve giocare per forza a rimbalzo il terzo colpo dello scambio, non può scendere subito a rete”. Insomma, più complicato a dirsi che a farsi, probabilmente. Da provare. “Abbiamo accolto con entusiasmo questa proposta di Chiugiana – commenta Tiziana Zetti, direttrice del Quasar – un’iniziativa che amplia la nostra offerta sportiva che non è solo un centro commerciale, ma vuole diventare un luogo da vivere per tutta la famiglia e non solo da utilizzare per gli acquisti. È il senso del nostro impegno a valorizzare e promuovere eventi di vario tipo, spesso e volentieri sportivi, ma non solo”. E in vista del prossimo compleanno, Quasar e Tennis Chiugiana sono intenzionati a farsi un bel regalo con questa novità tutta da giocare.

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