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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La proposta di legge regionale che vuole pensionare il "tabacco umbro" sostiotuendolo con la "canapa umbra" per rilanciare l'economia

Thomas De Luca, capogruppo dei 5 Stelle, presenta gli atti in consiglio. I primi particolari della proposta. E in ballo c'è anche un referendum nazionale finalizzato alla legalizzazione della coltivazione e consumo della marijuana

Sostituire la storica produzione di tabacco con la canapa industriale e in futuro, eventualmente, anche con quella ad uso ricreativo (ad oggi illegale e inserita nella lista delle sostanze stupefancenti). La proposta (di legge) porta la firma del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, che ha depositato il testo in seconda commissione a Palazzo Cesaroni. Ma la "canapa al posto del tabacco" diventerà uno degli argomenti di dibattito della campagna elettorale per le amministrative, in particolare nel cuore del distretto della coltivazione del tabacco: ovvero Città di Castello. E non è un caso che la presentazione ufficiale della legge regionale avverrà domani in Altotevere - il 18 settembre alle ore 10.30 nella Sala dei gruppi del Palazzo Comunale - in uno degli incontri di sostegno alla candidata a sindaco Luciana Bassini.

"Riconvertire la filiera del tabacco - scrive De Luca - ormai schiacciata dalle condizioni dettate dalle multinazionali, e diventare il punto di riferimento di promozione e sostegno della coltivazione della canapa industriale in Umbria. Questo l'obiettivo della proposta di legge che rappresenta un'opportunità unica per l'Umbria, e in particolare per Città di Castello, per attuare un piano di riconversione per le aziende storiche che hanno coltivato negli ultimi anni. Un piano atteso dagli agricoltori che rischiano di rimanere senza lavoro e difficilmente potrebbero trovare altrimenti una ricollocazione nei territori tabacchicoli".

La riconversione, in ambito agricolo, filo-canapa industriale è oggetto di discussione e analisi da alcuni anni a questa parte. Si è visto che funziona soprattutto su larga scala dove dalla coltivazione pura e semplice si affianca anche una ricoversione artigianale e del food. Da qui l'idea di un intero distretto, come quello del tabacco umbro, da sfruttare per ottenere posti di lavoro e dare un futuro a centinaia di agricoltori, trasportatori e trasformatori. Nella proposta di legge regionale 5 Stelle si ribadisce anche quanto la canapa industriale sia poliedrica:  dalla fibra naturale per tessuti alla bioedilizia, dai prodotti alimentari ai medicinali, dalla produzione di cellulosa alla cosmesi, dalle bioplastiche fino alla fitorimediazione dei terreni contaminati. In più c'è un aspetto - divisivo dell'opinione publica almeno in Italia - sempre legato alla canapa: l'utilizzo delle infiorescenze (della pianta femmina) a scopo ludico.

Al momento è consentito solo quello a scopo terapeutico o per la produzione di farmaci. Ma è stato presentato un referendum per la legalizzazione della coltivazione e consumo di marijuana che, se ammesso costituzionalmente e se votato a maggioranza degli italiani, potrebbe ampliare l'offerta di un distretto umbro della canapa, rendendolo molto appettibile e commerciale (sul modello di quello del tabacco). E De Luca infatti lo dice chiaramente nella sua introduzione alla legge:" In questo senso il referendum per la depenalizzazione e legalizzazione della coltivazione della cannabis rappresenta un'occasione unica ed un aiuto al processo di trasformazione verso un'agricoltura economicamente sostenibile". Una proposta che, oltre l'economia, riguarda anche direttamente la politica: quest'ultimo rischia di essere lo scoglio maggiore per una eventuale approvazione. 

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