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La sinistra riprende coraggio: "Ora costruiamo una Syriza in Umbria e in Italia"

Riceviamo e pubblichiamo l'analisi sul referendum greco e sul rilancio della nascita di una sinistra autonoma dal centrosinistra sul modello di Syriza. Il testo della segreteria regionale di Rifondazione Comunista

Riceviamo e pubblichiamo l'analisi sul referendum greco e sul rilancio della nascita di una sinistra autonoma dal centrosinistra sul modello di Syriza

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di Enrico Flamini *segreteria regionale di Rifondazione Comunista
Il popolo greco e il suo governo di sinistra radicale sono riusciti a mettere in discussione per la prima volta in Europa il neoliberismo e le politiche di austerità. La partecipazione democratica e la lotta per la giustizia sociale non sono state piegate dall'ingerenza delle istituzioni europee comunitarie e nazionali guidate dalle grandi coalizioni popolari e socialiste. Non ha prevalso la paura. Ora si tratta di contribuire alla costruzione di un movimento di massa in Europa. Anche in Italia non è più possibile aspettare. 

Siamo di fronte ad uno scontro epocale. Per questo serve costruire da subito, superando divisioni e tatticismi, un soggetto politico della sinistra, una alternativa antiliberista concreta e di governo, come Syriza, alle politiche di austerità. Il voto greco, infatti, rende ancora più urgente la necessità della costruzione in Italia di una soggetto politico di alternativa al neoliberismo autoritario, di cui sono attualmente interpreti il governo Renzi, il Pd e i suoi alleati, a tutti i livelli. 

Noi pensiamo insomma che serva la costituente di un soggetto della sinistra antiliberista, alternativa ai tre poli politici che oggi occupano la scena, collocata nel Gue e in relazione al Partito della Sinistra Europea, capace di fare della democrazia un metodo e un contenuto sul principio "una testa un voto". 

Su queste premesse anche in Umbria  ci rivolgiamo a tutti coloro che auspicano la costruzione di un soggetto unitario, a partire da l’Altra Europa per Tsipras, Sel, Possibile e aperto a tutti gli attori politici e sociali di quella vasta area che oggi gioisce per la vittoria della Democrazia in Grecia. 

L'unità possiamo farla ora perché ora è il tempo dello scontro che si è aperto tra i popoli che vogliono la libertà e le classi dominanti europee. Non è il momento di chiedere il pedigree politico a nessuno ma, come dimostra il gesto di Varoufakis, è il momento della massima generosità di tutti per compiere quel passo in avanti decisivo per le sorti delle classi sociali distrutte dalla crisi. 

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