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RESISTENZA Al convegno solo relatori Pd: l'ultimo partigiano fuori dal programma

Il 14 dicembre a Pietralunga sarà installata una targa commemorativa del movimento partigiano in una zona che ha ottenuto ben 16 medaglie d'oro. Scatta la polemica tra Rifondazione e Pd: "Basta passerelle politiche del Pd. Non fanno parlare neanche l'ultimo partigiano ancora in vita"

E' inutile girarci intorno più di tanto: la resistenza contro l'invasione tedesca fa parte di quella memoria politica che vale molti consensi a sinistra e non solo. Detto questo non stupisce nessuno la polemica, più o meno velata, che si sta aprendo in queste ore per la cerimonia per la lapide al valore e al sacrificio dei partigiani di Pietralunga; un comune quest'ultimo che ha ottenuto per la resistenza per ben sedici medaglia al valor militare umbre della Guerra di liberazione 1943-1945.

La polemica è tutta interna tra Anpi, Pd, Rifondazione e famiglie dei partigiani. Il motivo è semplice: nel programma c'è tutto il Partito Democratico, zero Rifondazione - che in Regione si era battuta per un museo della Resistenza a Pietralunga - e alcuni esponenti dell'Anpi della città e dell'Altotevere non sono stati gratificati a sufficienza. Inoltre l'unico partigiano di Pietralunga ancora vivo non è tra i relatori (magari, ma questo non si sa, forse data l'età non è in grado di farlo....a quanto sembra non sarebbe così..). C'è comunque uno dei pilastri della resistenza perugina Francesco Innamorati - segretario Anpi provinciale - che aprirà il dibattito.

Fuori è rimasto anche quel Furio Benigni che, da pietralunghese doc e figlio di partigiani, va nelle scuole per parlare della Resistenza e cerca di recuperare tutti i documenti relativi ai movimenti di liberazione. Il convegno sulla resistenza vede come relatori solo esponenti Pd e delle istituzioni targati Pd: i deputati dell'Altotevere Giampiero Giulietti e Walter Verini, l'assessore regionale Fernanda Cecchini, il sottosegretario Gianpiero Bocci, il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi e il sindaco Mirko Ceci.

Da qui la nota indignata del segretario provinciale di Rifondazione, Enrico Flamini: "Ritengo inaccettabile che gli organizzatori non abbiano previsto tra gli interventi né quello dell’unico partigiano del luogo ancora in vita, né quello di chi ha lavorato nell’Anpi locale per la ricostruzione della storia partigiana, né quello di un esponente istituzionale del nostro partito, partito che nella passata legislatura regionale e in quella attuale si è fatto promotore della proposta di legge per l’istituzione del Museo del Partigiano Umbro di cui fa parte l’iniziativa stessa". Chi ha ragione o chi ha torto non sta noi stabilirlo, ma è chiaro che la resistenza a sinistra vale molto....anche come passerella politica per il consenso.

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