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Polemica sulle discariche ampliate. Morroni: "Basta notizie false: ecco i numeri ereditati. Da ora in poi i rifiuti saranno un valore "

Il vice presidente attacca i partiti di opposizione in particolare il Partito Democrativo: "Sette anni di immobilismo hanno portato ad una fase di pre-emergenza. Era a rischio l'intero servizio, Ora c'è una soluzione e una chiusura del ciclo". Anche la Lega appoggia l'alleato mai amato...

Ha aspettato alcuni giorni, ha raccolto tutto il materiale che non è mancato a livello di scontro politico, e poi l'assessore e vice-presidente Roberto Morroni ha contrattaccato per cercare di cancellare le false notizie messe a condimento alle scelte fatto sul nuovo piano regionale dell'Umbria che si è dovuto basare su una  difficil fase di pre-emergenza a livello di carico delle discariche di casa nostra. Il nuovo piano - frutto di una selezione su tre scenari differenti redatti da un comitato scientifico - prevede: per l'emergenza di ampliare tre discariche, chiuderne altre tre, portare la differenziata al massimo storico del 75 per cento, incentivare i comuni e spingere su una raccolta di qualità, per chiudere il ciclo in un nuovo termovalorizzatore che dai rifiuti produce energia. Modello Amsterdam. Il contro-dossier Morroni, dato ai mezzi di comunicazione per cancellare le fake-news dell'opposizione e di comitati schierati, vuole dimostrare che è realmente green e incentrato sul recupero di materia ed energia.  

“Credo sia opportuno, dinnanzi alle strumentalizzazioni e mistificazioni cui stiamo assistendo in questi giorni, ricondurre la discussione sulla nuova programmazione per la gestione integrata dei rifiuti in Umbria nei termini corretti: grazie al nuovo piano, l’Umbria potrà concretamente intraprendere un percorso all’insegna dello sviluppo sostenibile, facendo leva su due elementi qualificanti: il primo riguarda il potenziamento del riciclo dei rifiuti tramite l’innalzamento della raccolta differenziata al 75%, rispetto all’attuale 66,2%; un livello importante ed economicamente sostenibile, cui si aggiunge il secondo elemento rappresentato dal recupero di energia da rifiuto indifferenziato, con la costruzione di un impianto di termovalorizzazione sul modello dei sistemi di gestione già attuati nei Paesi sviluppati europei e nelle regioni italiane del Nord”. Obiettivo: differenziare tutto il possibile e quello non possibile trasformarlo in energia evitando così il ricorso al conferimento in discarica che, secondo l'assessore, "rappresenta la peggiore pratica sotto il profilo ambientale”.

PERCHE' AMPLIARE LE DISCARICHE di Montegiglione, Belladanza e di Orvieto?

Secondo l'opposizione è una scelta figlia della volontà della Giunta regionale di centrodestra, secondo l'assessore è una necessità per via della passata gestione che ha portato il servizio sull'orlo del baratro: “A questo proposito mi preme sottolineare che la riprofilatura delle discariche non è una scelta, ma un passaggio obbligato, a fronte di anni di ritardi, di inerzia e di immobilismo politico. Dobbiamo assicurare la tenuta del sistema di gestione dei rifiuti ed evitare l’insorgere di situazioni emergenziali con le conseguenti gravi implicazioni”. 

La dimostrazione dell'eredità ricevuta sta nei numeri, secondo Morroni: 450.000 tonnellate annue di rifiuti urbani, dei quali circa 190.000 tonnellate, comprensive di una quota minima di rifiuti speciali, finisce in discarica. Una quantità che colloca l’Umbria agli ultimi posti tra le regioni italiane. "Per superare questa criticità ereditata - ha spiegato l'assessore - dalle precedenti amministrazioni, l’attuale Giunta regionale, con lo scenario adottato, si impegna quindi a portare in discarica meno del 10% dei rifiuti prodotti e raggiungere un indice di riciclo di almeno il 75% entro il 2030, quindi 5 anni in anticipo rispetto a quanto stabilito dall’Europa”. L'assessore si è tolto diversi sassolini ed ha persino raccolto il plauso non scontato dell'alleato Lega con il quale i rapporti non sono stati mai buonissimi.

Scrive il segretario Caparvi: "Bene l'intento dell'assessore Morroni di chiarire la posizione della Regione Umbria per evitare facili strumentalizzazioni della sinistra. Quella stessa sinistra che dal 2014, anno in cui è scaduto l'ultimo Piano regionale dei rifiuti, non è stata in grado di elaborare una strategia sostenibile adeguata alle esigenze del territorio e consapevole delle problematiche ambientali. Finalmente c'è una giunta che ha il coraggio di indicare una direzione attraverso una nuova programmazione per la gestione integrata dei rifiuti in Umbria". Sul piano regionale dei rifiuti il centrodestra marcia compatto. 

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