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Il Pd dell'Umbria in piazza contro il Governo Lega-5Stelle: "Scelte scellerate, serve un cambio di rotta"

Fine settimana di mobilitazione per il Partito Democratico. Dalla prossima via a tavoli tematici

Ritorno in piazza per il Partito Democratico dell'Umbria. Perchè, dicono, "serve un cambio di rotta rispetto alle politiche, scellerate, del governo Lega e Cinquestelle". Così questo fine settimana spunteranno gazzebo, volantinaggi e iniziative in trenta città dell'Umbria. In campo parlamentari europei, italiani e consiglieri regionali. E per il numero due di via Bonazzi, Cristian Betti, vicesegretario regionale del Pd Umbria, "è una mobilitazione a tutto tondo – ha sottolineato Betti - con cui vogliamo lanciare un segnale e raccontare di un Pd che non solo è vivo ma che rilancia con forza sui temi, sull’ascolto e sulla partecipazione”. A maggio si vota: elezioni europee e amministrative. E nel 2020 le regionali. La campagna elettorale è cominciata (anche se non è mai finita). 

E giù, contro Di Maio, Salvini, Conte e tutto il Governo: “Il 16 dicembre, in occasione delle primarie, ci è stata consegnata da 20mila persone una responsabilità importante – ha spiegato il vicesegretario Cristian Betti - che è quella di ricostruire un’alternativa alle politiche di intolleranza e senza visione di questo governo. Il nostro percorso inizia da qui: dalla mobilitazione di venerdì, sabato e domenica e dal coinvolgimento di competenze ed energie sui temi per il futuro. Nel fine settimana tutti i livelli istituzionali del partito, dall’Europarlamento ai consigli comunali, saranno coinvolti in tutti i territori dell’Umbria con la volontà di ridare un’anima alla nostra azione politica e di testimoniare l’intento di rafforzare il coinvolgimento di chi sui territori rappresenta il Pd. Vogliamo coinvolgere dal basso in una una discussione sui temi nazionali, sulle politiche comunitarie, sulle tematiche locali e soprattutto vogliamo ascoltare”. 

C’è di più. “Nelle scorse settimane – ha detto il responsabile organizzazione Giampiero Giulietti – abbiamo lanciato un questionario rivolto ai segretari comunali e di circolo, chiedendo di segnalarci difficoltà e buone proposte, con la consapevolezza che per rafforzarci dobbiamo partire dal lavoro dei circoli. La mobilitazione del prossimo week end rappresenta, dunque, un’occasione per parlare di tematiche nazionali e denunciare le mancanze del governo, per rimettere al centro l’Europa e le sue opportunità, questione su cui faremo una battaglia decisiva anche puntando su una rappresentanza significativa dell’Umbria in lista. Ci apriamo e ascoltiamo, per prendere meglio le misure e dare risposte più efficaci”.

E non è finita qui. Duemilaventi, ricordate? Quindi Contestualmente “ha inizio un percorso importante sui contenuti – ancora Betti. Con il contributo fondamentale della professoressa Cristina Papa abbiamo messo in piedi dieci tavoli tematici con priorità specifiche, coinvolto moltissime persone, la maggior parte - circa l’80 per cento - rappresentanti del mondo del lavoro, selle imprese, degli studenti, del terzo settore”. Tavoli per fare cosa? Ecco la risposta: “L’obiettivo – ha spiegato Papa - è raccogliere intorno a temi fondamentali per la regione una pluralità di soggetti che possano portare il loro contributo e pensare a un programma per l’Umbria per il prossimo decennio che sia un programma di carattere strategico, con una prospettiva e calato nella realtà. Abbiamo coinvolto, al momento, 150 persone e di queste solo il 20 per cento sta negli organismi del partito. Saranno impegnate competenze e persone che rappresentano realtà territoriali, mondo del lavoro, dell’industria, della pubblica amministrazione, dell’agricoltura, dell’associazionismo. Il Pd non si vuole chiudere, non vuole parlare per slogan, ma vuole rimettere al centro i contenuti e riflettere sul futuro dell’Umbria”. Dalla prossima settimana saranno attivi 10 gruppi: “agricoltura”, “ambiente e rischi ambientali”, “coesione sociale e sicurezza”, “cultura: attività e patrimoni”, “Europa, assetti istituzionali, forma di partecipazione”, “sanità”, “lavoro e sviluppo locale”, “università e scuola”, “urbanistica, città e infrastrutture”. In ognuno si impegneranno, per ora, circa quindici persone. “Ovviamente – ha aggiunto Papa –i gruppi sono aperti a tutti coloro che vogliono contribuire e saranno il luogo per una discussione non episodica ma strutturata, che tenga conto delle specificità e delle risorse della nostra regione”. Ci sarà un coordinatore per ogni tavolo e si partirà da una valutazione sullo stato attuale per lavorare sulla prospettiva e su specifiche iniziative. L’obiettivo temporale per tirare le fila è la fine dell’anno”. Le priorità? “Il lavoro e un’idea di sviluppo locale che non sia astratta ma tenga conto di risorse e vincoli del contesto nazionale e globalizzato, senza pretese di autosufficienza e con attenzione allo sviluppo nelle interconnessioni – ha detto Papa - e alla valorizzazione delle risorse locali. Quindi coesione sociale e sicurezza, tema che viene largamente strumentalizzato dal governo in modo pericoloso e con il rischio di alimentare un conflitto e produrre disuguaglianze. Vogliamo una società prospera, che sia coesa e in cui le disparità vengano ridotte. Poi l’Europa: il rapporto con l’Europa è un tema centrale anche rispetto allo sviluppo, perché non esiste sviluppo locale scisso dal contesto internazionale. Infine, ambiente e gestione del ciclo dei rifiuti”.

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