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Elezioni, Fratelli d'Italia è già il secondo gruppo regionale d'opposizione

Tre consigliere regionali (De Sio, Lignani e Zaffini), due nomi pensanti su Perugia, Prisco e Squarta, e assessori e consiglieri in tutta la regione: il partito della Meloni si presenta

I sondaggi nazionali al momento non sono esaltanti - 2-3 per cento - ma Fratelli d'Italia, nato dalla scissione destra del Pdl, in Umbria sembra già essere ben radicato sui territori e soprattutto nei comuni, giunte e Consiglio regionale. Moltissimi sono ex Alleanza Nazionale ma il dato più importante è che Fdi - è la nuova sigla politica - ha un'età media molto bassa rispetta a quella del Pdl, segno di vitalità ma anche rischiosa in termini di consenso.

Nel giorno della presentazione arriva la prima notizia di robustezza: Alfredo De Sio - il leader -, Andrea Lignani Marchesani - l'uomo della destra dell'Altotevere - e Franco Zaffini - uno dei più votati alle regionali 2010 nel Pdl - hanno aderito e quindi sono prossimi a fare un gruppo regionale di Fdi. Rappresentano tre territori chiave: il ternano, l'Alta Umbria, lo spoletino. E per Perugia ci pensano due nomi pesanti della giovane generazione di centrodestra: Emanuele Prisco - consigliere comunale del capoluogo - e Marco Squarta molto vicino all'ex Ministro Giorgia Meloni. Con loro ci sono gran parte dei giovani Pdl che volevano fortemente le primarie per il futuro candidato del centrodestra nazionale.

Poi assessori e aderenti a Magione, Todi, Passignano, Narni, Amelia, Terni, Gualdo Tadino, Montefalco, Gubbio, Foligno, Umbertide e Città di Castello Una base territoriale per partire. Il simbolo è identico a quello di An ma senza la fiamma. Tre i concetti chiave ribaditi alla presenza dell'Eurodeputato Marco Scurria - esponente storico dei Gabbiani romani -: il primo, rimettere al centro partecipazione, merito e onestà. Secondo punto: alleanza con il Pdl alle politiche nazionali ma l'obiettivo è quello di essere il seme di un nuovo centrodestra e non di partito di ex Alleanza Nazionale. Terzo e ultimo punto: i candidati per Senato e Umbria non saranno calati dall'alto ma saranno espressione dei territori.

"Rifondare un nuovo centrodestra - ha spiegato il consigliere regionale De Sio -cercando di recuperare il grandissimo numero di elettori scontenti dal modo con il quale il Pdl è stato gestito. Berlusconi non doveva essere il candidato premier, ma assumere il ruolo di Padre nobile del partito. Fratelli d'Italia non è comunque una riedizione di Alleanza nazionale, né tantomeno un Pdl camuffato. Andrea Lignani ribasdisce i valori di riferimento: "Rifondare il centrodestra su basi valoriali, meritocratiche e partecipative. E' necessario - ha osservato - un costante e concreto contatto con il territorio e con i cittadini. Fratelli d'Italia vuole essere il nocciolo originario del futuro centrodestra italiano".

Per Zaffini: "Il seme che si sta piantando con Fratelli d'Italia potrà dare frutti importanti al centrodestra. Si sta costruendo un partito che potrà contenere le aspettative di tanti cittadini, oggi disorientati dal centrodestra". Una sfida al berlusconismo per un partito popolare anche in Umbria con tanto di matrice sociale.

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