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Coronavirus in Umbria, De Luca sui tamponi: "Corsia preferenziale per i soggetti a rischio"

Dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle un'interrogazione alla giunta Tesei: "Dare priorità e protezione alle persone vulnerabili"

Soggetti immunodepressi, donne in gravidanza, pazienti oncologici o con grave disagio psichico, over 65 e loro congiunti: è a loro, secondo Thomas De Luca, che durante questa emergenza coronavirus deve essere riservata una corsia preferenziale per i tamponi.

E proprio oggi il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione alla giunta umbra, volta a conoscere "se esistano ad oggi percorsi differenziati e calibrati sulle difficoltà di particolari categorie di persone". De Luca chiede alla Regione di procedere senza ulteriore indugio: "L'ascesa dei contagi e la mancanza di un adeguato numero di operatori sta portando code interminabili ai 'drive through' - prosegue De Luca - con tempi di attesa che possono arrivare a diverse ore, contribuendo ad incrementare disagi soprattutto per le persone con particolari vulnerabilità".

Coronavirus in Umbria, la mappa: i dati comune per comune

Altra questione è legata al mancato tracciamento degli asintomatici, perché la mancata individuazione di positività da parte di congiunti di persone con vulnerabilità in grado di sviluppare un decorso grave dell'infezione aggraverebbe l'esposizione al rischio. "Non è ammissibile che queste persone debbano attendere l'insorgenza dei sintomi per poter procedere con la verifica del tampone - continua il consigliere pentastellato -, aspettando di essere contagiati per potersi proteggere. È saltato il sistema del tracciamento di persone potenzialmente positive, ma asintomatiche. Questo accresce il rischio di non riuscire ad intercettare tutti coloro che sono ignari di essere entrati in contatto con persone a rischio".

De Luca critica dunque la strategia della giunta, annunciata dal commissario per l'emergenza coronavirus Antonio Onnis, secondo il quale l'Umbria prevede di diagnosticare tempestivamente i sintomatici per poi porli in isolamento contumaciale e isolare i contatti stretti senza testarli nell'immediato. "Una strategia quantomeno discutibile - conclude De Luca -, che mette a rischio prima di tutto gli anziani. Una particolare categoria di persone da proteggere è anche quella delle gestanti. A qualsiasi età si faccia riferimento, per alcune categorie di persone il contagio potrebbe essere estremamente pericoloso".

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