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Coronavirus, il 'decreto Scuola' è in Gazzetta Ufficiale: ecco cosa prevede

Esami di stato, ammissioni e valutazioni: così il provvedimento del governo mette in sicurezza l’anno scolastico 2019/2020 e traghetta le scuole verso il 2020/2021

Pubblicato oggi (9 aprile) in Gazzetta Ufficiale, dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il decreto legge 8 aprile 2020, n. 22. L'atto dell'esecutivo, ribattezzato 'Decreto Scuola' e approvato il 6 aprile in Consiglio dei Ministri, mette in sicurezza con "misure urgenti" l’anno scolastico 2019/2020 e traghetta le scuole verso il 2020/2021. “La scuola ha affrontato questa emergenza con grande capacità di reazione, il Paese deve esserne fiero - aveva sottolineato la ministra Lucia Azzolina -. Ringrazio di nuovo tutto il personale, le famiglie, gli studenti. C’è stato uno sforzo importante da parte di tutti. La didattica a distanza ci ha aiutato a salvare l’anno scolastico. Non sostituisce e non potrà mai sostituire del tutto, ovviamente, la didattica in presenza. Ma era l’unica risposta possibile per non lasciare soli bambini e ragazzi e garantire loro il diritto allo studio previsto dalla Costituzione”.

'Decreto Scuola', qui il testo integrale

ESAMI DI STATO:
Scuola secondaria di I grado - 
Il decreto prevede che il Ministero possa, con provvedimento specifico, modificare l’impianto dell’Esame. Se sarà possibile farlo in presenza, potrà essere semplificato. Altrimenti si procederà con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, prevedendo la consegna anche di un elaborato da parte degli studenti. In ogni caso ci sarà una valutazione seria e corrispondente all’impegno degli alunni.

Scuola secondaria di II grado - Il 96% dei ragazzi viene ammesso, in media, ogni anno, all’Esame finale. Quest’anno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza. Ma i crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno. Il decreto indica, poi, una doppia possibilità. Se i ragazzi potranno rientrare a scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, Italiano, sarà preparata dal Ministero. La seconda, quella diversa per ciascun indirizzo, sarà predisposta dalle commissioni. Poi ci sarà l’orale. Se non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.

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AMMISSIONE ALL'ANNO SUCCESSIVO:
Il decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo, ma tutti saranno valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale. Non ci sarà ‘6 politico’. ‘Congelato’, per quest’anno, il meccanismo dei debiti alla secondaria di II grado. All’inizio di settembre, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti: ciò che non è stato appreso, o appreso in parte quest’anno, potrà essere recuperato/approfondito all’inizio del prossimo. Ci sarà particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali.

AVVIO DEL NUOVO ANNO:
Il decreto consente di lavorare, da subito, anche al nuovo anno scolastico dando al Ministero gli strumenti per operare con rapidità e di raccordarsi, ad esempio, con le Regioni per uniformare il calendario di avvio delle lezioni.

NUOVE ASSUNZIONI:
Con successivi provvedimenti saranno invece disposte le assunzioni relative all'anno scolastico 2020/2021 dopo che nel Consiglio dei Ministri del 6 aprile è stato anche approvato un provvedimento (DpR) che sbloccare quelle chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati, nell’estate del 2019, dai pensionamenti dovuti a ‘Quota 100’. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non avevano potuto occuparli lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione. 

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