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Classifica choc sulla qualità della vita a Perugia: le contro-analisi del prof Fioroni

Pubblichiamo la nota-sfoga del professore Michele Fioroni, assessore al Comune di Perugia, dopo la classifica sulla qualità della vita pubblicata dal Sole 24 ore. Perugia perde ben 30 posizioni (dati relativi al 2014)

Pubblichiamo la nota-sfoga del professore Michele Fioroni, assessore al Comune di Perugia, dopo la classifica sulla qualità della vita pubblicata dal Sole 24 ore. Perugia perde ben 30 posizioni (dati relativi al 2014). Fioroni analizza il dato e mette in luce i singoli aspetti. E promette: faremo risorgere Perugia, sarà una città per tutti. 

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di Michele Fioroni * assessore ed esperto in marketing

Nella politica seria, quella fatta di pianificazione, di costruzione di visioni, che vuole costruire effetti strutturali in grado di generare cambiamenti nel modello di pensiero collettivo e sulla qualità della vita, il concetto di tempo assume una dimensione fondamentale.

L’azione di governo ed in modo particolare il cambiamento si manifesta in un’onda lunga che porta a valutare, i dati attuali, come effetto più delle politiche precedenti, che non come effetto diretto dell’azione di governo attuale.
Il fatto che l’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Sole 24 si basa su indicatori di natura prevalentemente quantitativa, e non già su un analisi di tipo qualitativo, evidenzia come i risultati vadano letti come una sintesi, di una larga serie di indicatori macro economici che investono in maniera più ampia il territorio e una serie di policy maker e lo fanno in un orizzonte temporale di medio lungo periodo.

I dati sono inoltre relativi al solo 2014 e riguardano la provincia di Perugia e non il solo territorio comunale. 
Il Comune, suo malgrado, non influenza di fatto come soggetto attivo di programmazione contesti come ad esempio quello sanitario e subisce spesso, anche per ambiti di propria competenza, la mediazione di altri soggetti istituzionali.

Alcuni indicatori di natura statistica non misurano aspetti rilevanti come l’ottimismo, il livello di fiducia, indicatori che istituti, come ad esempio Nielsen, utilizzano per costruire gli scenari di consumo, e fotografano il sentimento collettivo, stratificato a livello sociale, che influenzerà i comportamenti futuri. A titolo esemplificativo, una manovra sulla riduzione del tasso d’interesse, ha effetti positivi in prima istanza sul clima di fiducia economico, successivamente sulla propensione degli imprenditori ad investire e del sistema creditizio a concedere finanziamenti, e solo in un’orizzonte temporale più lungo produrrà effetti reali sull’occupazione e sui consumi.
Chi governa questa città non si sottrae al giudizio e sicuramente utilizza ogni dato come un elemento utile per guidare in maniera sempre più consapevole l’azione di governo, anche rievedendola, se necessario, ma è difficile accettare alcune sintesi brutali dal carattere propagandistico.

E’ con orgoglio che ci vogliamo riappropriare di parole come pianificazione e programmazione, perché spesso dimenticate da una politica che cerca solo il consenso a breve, ma incapace a costruire prospettive per il territorio.
Un’azione di governo responsabile, che pianifica e sviluppa, non può essere giudicata in poco più di un anno, ma necessità una prospettiva almeno triennale, se non anche di mandato.  Certo è che 20 anni (per non contare quelli precedenti) sono stati un arco temporale del tutto consono per pensare una città, per costruirne una visione. 

I numeri e le statistiche, sono aggregati che si sviluppano nel tempo e che del tempo necessitano per essere modificati, almeno per quelli su cui il Comune ha un’influenza diretta come policy maker. Ben vengano analisi che consentano a questa amministrazione di capire su quali fattori occorre agire per migliorare la vivibilità di Perugia, considerando che il livello delle infrastrutture, dei servizi, ai cittadini e alle imprese, richiedono un intervento strutturale sui sistemi di erogazione.

Non credo che il valore immobiliare di un’abitazione sia improvvisamente crollato in un anno, di fatto le caratteristiche territoriali e le politiche economiche si riflettono su valori immobiliari e livello salariale che, da qualche anno, sono in continua regressione nell’intera regione. Ogni analisi di ricerca è utile per individuare macro aree di analisi anche per individuare degli indicatori su cui pianificare delle strategie di sviluppo e sostegno.
E’ superfluo sottolineare l’importanza di parlare di strategia e non già di tattica, ponendo l’azione di governo già di per se su una prospettiva di medio-lungo periodo.

Ciò che conta è la presenza di un pensiero strategico forte, di un sistema di idee in grado di sfidare il cambiamento, rompendo senza timori schemi di pensiero stratificati al fine di evitare che del francescanesimo, questo territorio non si trovi a conservare la sola regola della povertà, come ho avuto già occasione di scrivere in passato.
Ma la tradizionale contrapposizione tra il voi ed il noi non appartiene al sistema di pensiero di questa amministrazione che cerca il dialogo istituzionale e vuole collaborare in maniera costruttiva gli altri livelli istituzionali, ben sapendo che a vincere o a perdere, non saranno mai un sindaco, o un gruppo di assessori, quanto i cittadini di Perugia, e solo a quelli dovrà rispondere nel 2019.

Mi scuso per qualche refuso o ripetizione, ma Perugia è la mia debolezza emotiva, qualcosa di istintivo che porta tanti come me a vivere in maniera passionale questa straordinaria esperienza di governo. Il miglior modo di concludere questo sfogo è forse con la foto di questa splendida piazza, con un Natale ritrovato, che sembrava quasi essere dimenticato come in un film di Tim Burton, grazie anche ad un'amministrazione che ha saputo coinvolgere, ascoltare, dare fiducia, e non già imporre, ed anche questa è qualità della vita. Buon Natale a tutti.

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