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Cronaca

Terremoto, verifiche di agibilità delle case: "Cinquanta richieste di sopralluoghi nello spoletino"

Proseguono le verifiche di agibilità nelle frazioni colpite dal terremoto di lunedì 2 gennaio. Oltre una cinquantina le persone che hanno passato la notte fuori casa

Continuano gli interventi di verifica agibilità nelle abitazioni dello spoletino, dopo il terremoto di ieri, lunedì 2 gennaio, di magnitudo 4.1.Nessun ferito, solo qualche danno in alcune frazioni nello spoletino: sono una cinquantina gli interventi richiesti; soprattutto nelle frazioni dove il sisma ha prodotto più danni: Azzano (dove una donna è riuscita a scappare dopo il crollo di un tetto), Palazzaccio e San Giacomo. A San Brizio è stata sgomberata una abitazione. Ad Azzano, quattro unità immobiliari su sei controllate, sono risultate per ora inagibili, ma i sopralluoghi stanno andando avanti anche per far fronte a tutte le richieste dei privati. 

Il Sindaco Fabrizio Cardarelli, insieme ai tecnici della Protezione Civile, del Comune e ai Vigili del Fuoco, si è recato subito nei luoghi colpiti per i primi controlli. Per adesso non sono state segnalati danni nel centro storico. Squadre AEDES della Regione dell’Umbria si sono recate sul posto per le verifiche. Operano inoltre, oltre alle due squadre formate da tecnici abilitati Aedes (Agibilità e danno nell'emergenza sismica), quattro squadre per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l'Agibilità Sintetica post-Terremoto) che si concentreranno nelle aree più vicine all’epicentro tra le quali Palazzaccio.

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Tra Campello e Spoleto, sono state oltre una cinquantina le persone che hanno passato la notte fuori casa; ieri il sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, aveva disposto l'apertura del centro accoglienza Palatenda, per far fronte alle prime necessità delle famiglie. A Campello sono stati riaperti i due centri di accoglienza, anche qui per gestire le prime necessità. Anche se per ora non risultato particolari danni a Campello, si dovrà aspettare l'esito dei sopralluoghi per decretarne l'esito. 

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