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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Scuole materne "private" in difficoltà, passa la proposta di maggiori fondi: si spacca il Pd

In una lettera inviata ai capigruppo di Palazzo dei Priori la Fism che vanta 13 scuole nel perugino chiede una nuova convenzione per avere certezze dei fondi che sono passati da 150mila euro a 25mila euro. Hanno 820 iscritti. La maggioranza si spacca e passa la proposta filo private dell'opposizione

Una lettera inviata a tutti i capigruppo del comune di Perugia ha riaperto il dibattito sul finanziamento delle scuole private - ma convenzionate - con l'ente. La Federazione italiana scuole materne che vanta a Perugia 13 istituti - alcuni in frazioni non servite dal servizio pubblico - ha elencato il servizio offerto - sono 820 i bambini iscritti - e ha spiegato che dal 2006 i fondi comunali sono drasticamente diminuiti. Non c'è più neanche la convenzione tra i due enti: il contributo viene decretato di anno in anno a secondo delle possibilità del bilancio comunale. Si è passati da un fondo complessivo sui 150mila euro agli attuali 25mila euro. Per questo motivo, complice anche la difficoltà delle famiglie a pagare le rette, le 13 scuole materne parificate sono in difficoltà e chiedono un intervento del Comune.

L'appello poi si è tramutato in una interrogazione dei consiglieri Varasano e Numerini che oggi in commissione è stata accolta con il Pd che si è spaccato e l'imbarazzo dell'assessore Monia Ferranti che ha ribadito, senza pregiudizi ideologici, non esserci i denari per poter realizzare una nuova convenzione. Attualmente il fondo comunale (25mila euro più 8mila per le mense) permette un sostegno di 40 euro a bambino all'anno. "Serve una convenzione coraggiosa che sostenga questo servizio scolastico parificato - hanno spiegato Varasano e Numerini - anche perchè se chiudessero queste scuole della Fism il 30 per cento degli iscritti sarebbe senza scuola materna. E ci sono alcune frazioni isolate dove c'è la parificata e non quella comunale. Dare un contributo di poco superiore ai 32mila euro e per giunta senza certezze per l'anno successivo penalizza solo le famiglie di Perugia".

La risposta dell'assessore Ferranti è stata all'insegna dei numeri di bilancio sempre più magri dopo i tagli: "Negli ultimi anni, infatti, siamo stati costretti, con le risorse a disposizione, ad effettuare delle scelte sulla base di priorità; ed allora abbiamo deciso di ricalibrare le somme destinate alle scuole paritarie per garantire, nel contempo, con le somme risparmiate alcuni servizi fondamentali che offriamo direttamente (centri estivi per oltre 1720 bambini, il tempo estate per oltre 311 bambini). Oggi una convenzione comporterebbe una spesa per il Comune pari a 360.000 euro. Impegno che, attualmente, la Giunta non è in grado di garantire" .Ma rischia il Comune, se anche il Consiglio comunale dirà sì, di trovare una formula per sostenere le scuole parificate magari sottoforma di sgravi fiscali se non c'è la liquidità. Infatti il Pd è spaccato (i popolari a favore mentre gli ex diesse sono contrari alla convenzione).

Il capogruppo Prc Emiliano Pampanelli invece è per azzerare completamente il fondo alle private per investirlo totalmente nel pubblico: "La verità  è che, qualora le somme destinate alle scuole private venissero dirottate sul pubblico, ciò comporterebbe un aumento dell’offerta nel pubblico (99 posti al 100%, 124 posti all’80%) che permetterebbe di rispondere alle richieste delle famiglie".

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