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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Gualdo Tadino

Smaltimento illecito di residui della lavorazione ceramica: condannato

Confermata la sentenza della Corte d'appello a carico di un imprenditore di Gualdo Tadino anche per lo stoccaggio di 1.200 chili di rifiuti non pericolosi

Smaltisce illecitamente 60 chilogrammi di ceramica trattata con reagenti chimici e accumula una tonnellata di rifiuti non pericolosi, condannato a 2mila euro di ammenda.

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un imprenditore di Gualdo Tadino che lavora nel settore della ceramica. I giudici romani hanno così confermato la sentenza della Corte d’appello che condannava l’imputato, quale rappresentante legale della ditta per avere “avviato allo smaltimento, in data 22 novembre 2018, 60 chilogrammi di rifiuti non pericolosi, costituiti in particolare da scarti di ceramica sottoposti a trattamento termico” e per avere “accumulato e stoccato circa 1.200 chilogrammi di rifiuti non pericolosi, costituiti da scarti di ceramica non sottoposti a trattamento termico”.

L’imputato aveva presentato ricorso per Cassazione contestando il mancato riconoscimento della particolare tenuità del fatto, la natura dei materiali, il quantitativo minimo degli stessi, la condotta complessiva in punto di gestione dell'azienda, priva di ulteriori censure.

Secondo la Cassazione, però, in appello lo stato di incensuratezza dell’imputato è stato tenuto in conto, visto il “riconoscimento delle attenuanti generiche, che peraltro sono state applicate nella misura massima di un terzo sulla pena base di 3.000 euro di ammenda, per cui non può affermarsi che il trattamento sanzionatorio sia stato ispirato da criteri di eccessivo rigore”. Quanto alla particolare tenuità del fatto pur non presentandosi “abitualità delle condotte, plurime, reiterate e collegate alla professione dell'imputato”, il quantitativo di rifiuti è “risultato non di scarsa rilevanza”.

Da qui il rigetto del ricorso e la conferma della condanna, cui si aggiunge il pagamento di 3mila euro in favore della Cassa delle ammende e delle spese processuali.

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