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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Caso Suarez, la rettrice dell'Università per Stranieri di Perugia si è dimessa

Lettera di Giuliana Grego Bolli al ministro Manfredi: "Decisione che ho preso da poche ore, con profondo rammarico e personale sofferenza"

La rettrice dell'Università per Stranieri di Perugia, Giuliana Grego Bolli, secondo quanto anticipato dall'Ansa, si è dimessa. Il passo indietro, spiega l'agenzia, è stato comunicato al ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, con una lettera. 

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"E' una decisione che ho preso da poche ore, con profondo rammarico e personale sofferenza, dopo due anni di gestione sfidante, ma anche proficua dell'Istituzione, che sono stata onorata di aver servito come rettore, dopo aver prima servito come docente devota e dedicata per oltre quaranta anni", ha scritto la rettrice nella comunicazione riportata dall'Ansa. 

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La prorettrice dell'Università per Stranieri di Perugia ha convocato per stamattina (lunedì 14 dicembre) un consiglio di amministrazione 'urgentissimo'. Oggetto della discussione, spiegano da piazza Grimana, "le problematiche correlate all'esecuzione dell'ordinanza interdittiva riguardante la sospensione dall'esercizio di pubblico ufficio (in seguito al caso Suarez, ndr) della Rettrice e del Direttore Generale dell'Ateneo e l’assunzione da parte di tale organo interno di determinazioni in merito". E ancora: "Data la gravità della situazione - aggiungono dall'Università per Stranieri - è stata invitata ad essere presente all’adunanza l’Avvocatura Distrettuale di Stato. Sono stati inoltre invitati a presenziare al consesso i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo".

Comune, Regione, Provincia, Senato accademico e cda avevano chiesto a più riprese un 'passo indietro' ai vertici dell'ateneo. 

Nei primi giorni di dicembre la Procura di Perugia ha chiesto e ottenuto la sospensione per otto mesi dalle funzioni del rettore Giuliana Greco Bolli, del direttore generale Simone Olivieri, della professoressa Stefania Pinna componente della commissione “Celi Immigrati”, del professore Lorenzo Rocca, tutti dell’Università per stranieri di Perugia, per i reati di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici.

La misura interdittiva cautelare, eseguita dai militari del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia, arriva nel pieno dell'inchiesta scaturita dalla gestione dell'esame di lingua italiana del calciatore Luis Alberto Diaz Suarez. Dopo le perquisizioni e sequestri del 22 settembre 2020, le indagini hanno portato all'acquisizione di elementi probatori molto importanti e che avrebbero permesso di ricostruire, da parte degli indagati, dell'organizzazione di una sessione istituita ad personam per un esame “farsa”, che ha consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana del tipo “B1” al noto calciatore uruguaiano Suarez, requisito indispensabile per l’ottenimento della cittadinanza. Per gli investigatori i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università.

Gli accertamenti investigativi hanno anche consentito di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per "accelerare il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento" si legge in una nota del procuratore Cantone.

Il giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato "il concreto ed attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento". 

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