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Una rete internazionale del tartufo: l'Università di Perugia nel progetto finanziato dall'Ue

Conservazione, gestione sostenibile, coltivazione, trasformazione e normativa al centro dello studio Intact, che durerà quattro anni e rientra nell'ambito del programma Horizon 2020

Creare una rete europea e internazionale di 17 enti (7 paesi da 3 continenti: Europa, Africa e America del Sud) per lo studio della conservazione, gestione sostenibile, coltivazione, trasformazione e normativa dei tartufi. È questo l'obiettivo di Intact (INnovation in Truffle cultivation, preservAtion, proCessing and wild truffle resources managemenT), un progetto Marie Skłodowska-Curie Actions finanziato nell'ambito del programma Horizon 2020 dell'Unione Europea e che durerà 4 anni.

Due i Dipartimenti dell'ateneo perugino protagonisti del progetto: il DSA3 (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, responsabile Domizia Donnini), che si occuperà dell'identificazione dei tartufi con strumenti morfologici e molecolari, certificazione delle piante tartufigene, coltivazione del tartufo, ecologia e gestione sostenibile delle tartufaie naturali; il Dipartimento di Medicina (responsabile Roberto Cippitani) che tratterà delle questioni normative e bioetiche (soprattutto relative alla protezione della biodiversità).

Il Coordinatore della rete è il CNR-lSAFoM (Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo, di cui è responsabile Marina Bufacchi) in collaborazione con il CNR-IBBR (Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Bioscienze e Biorisorse). 

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