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Domenica, 28 Aprile 2024
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Perugia ricorda le vittime delle Foibe e l'esodo con una giornata di approfondimento dedicata alle scuole

L’evento organizzato dal Comune di Perugia ha avuto come ospite d’onore il professore Gianni Oliva

In questo piovoso lunedì di marzo la sala dei Notari di Palazzo dei Priori ha ospitato una giornata di approfondimento riguardo le vicende del confine orientale, un incontro sulla storia delle foibe e dell’esodo giuliano-istriano-dalmata, dedicato a ragazzi e ragazze delle scuole perugine. 

Organizzato dal Comune di Perugia l’evento ha avuto come ospite d’onore il professore Gianni Oliva, storico e autore di libri sul tema, che ha illustrato le vicende storiche e le responsabilità politiche dei tragici fatti. Oliva ha ricostruito il contesto storico e geopolitico in cui si sono verificate le foibe e l’esodo, evidenziando le cause e le conseguenze di quegli eventi. Ha anche affrontato il tema del negazionismo e dell’oblio che hanno caratterizzato per decenni la storiografia e la memoria pubblica su questo argomento, sottolineando la necessità di una ricerca storica rigorosa e documentata.

L'assessore alla cultura Leonardo Varasano ha evidenziato l'importanza di ricordare e studiare quegli avvenimenti, spesso dimenticati o negati dalla storiografia ufficiale e ha espresso apprezzamento per il lavoro del professore Oliva. Ha anche ricordato che quest'anno il Comune di Perugia ha cercato di proporre una particolare sottolineatura del Giorno del Ricordo, al fine di celebrare al meglio la promulgazione della legge che ha istituito questa ricorrenza. Altri eventi in merito hanno riguardato la deposizione di una corona d'alloro nel parco dedicato alle Vittime delle foibe, lo spettacolo teatrale del teatro di Sacco "La memoria delle pietre" e la presentazione del libro di Rosanna Giuricin "di questo mar che è il mondo", un romanzo storico ambientato tra Fiume e Trieste durante la seconda guerra mondiale e l'esodo.

“Perché si parla di queste tragedie solo ora a distanza di così tanti anni? Perché l’Italia di fatto perse la II guerra mondiale e il prezzo di quella sconfitta fu pagato soprattutto da chi visse lungo il confine orientale. Ecco perché oggi è doveroso rendere omaggio e rispettare questa storia, il cui ricordo doveva essere automatico e non disposto da una legge ad hoc, introdotta proprio per colmare un vuoto” ha concluso il professore Oliva. 

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