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Venerdì, 26 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO La Grande Classica al Borgo, apertura di lusso

Concerto vivaldiano per Splendori del Barocco

Apre alla grande la stagione “La Grande Classica al Borgo”. Concerto vivaldiano per Splendori del Barocco. Sulla cantoria l’Ensemble ‘La melodiosa sorgente’ con Eugenio Becchetti all’organo e una compagine d’archi di lusso, composta da Claudio Becchetti (violino concertato), Alessia Monacelli e Stefano Franca (violini), Luca Moretti (viola), Ermanno Vallini (violoncello). 

FOTO - Grande Classica al Borgo, l'apertura di stagione

Presenta l’evento Francesco Pinelli che racconta la riqualificazione della chiesa di S. Antonio abate di corso Bersaglieri e annuncia gli step di ulteriore recupero delle opere d’arte. Ne restano ancora alcune da restaurare a cura di Giovanni Manuali, ormai legato da un solido rapporto con l’Associazione Porta Pesa-Borgo S. Antonio. Manuali ha infatti restaurato la Madonna di Spadino, la lunetta dell’Eterno Benedicente, la statua lignea del santo col porcellino, le altre tele contenute nella chiesa che fu retta da don Raniero.

Eugenio, organista e restauratore dello storico organo seicentesco, introduce il concerto, riferendo come Vivaldi non abbia mai scritto per tastiere, ma si sia limitato a trasferire ad esse la parte del primo violino.

Salvatore Silivestro, presidente Agimus, saluta e ringrazia. L’Assessore Leonardo Varasano attesta la propria vicinanza al Borgo con un intervento affettuoso e con una presenza oramai canonica.

Il concerto si dipana con grande fascino, davanti a un pubblico fidelizzato che stipa la chiesa dottoriana di corso Bersaglieri.

Al termine, un minuto di raccoglimento solidale per le popolazioni ucraine martoriate dalla guerra.

Prossimo evento domenica 13 marzo col concerto “All’ombra di lui”. Sarà una delle otto occasioni nel corso delle quali si potranno versare offerte per il progetto “L’Arte salva l’Arte”. 

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Occasione che trasformerà i convenuti in persuasi mecenati, rendendo attuale la frase de “L’idiota” di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”. Forse non lo salverà, ma ci impedirà di essere barbari, uomini vuoti, gente che rinuncia alla ricerca del senso della vita.

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