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Martedì, 30 Aprile 2024
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Perugia tra gioie e dolori, un grande applauso alla stagione del Grifo

Una partenza a razzo e una discesa senza freni, l'arrivo di Camplone e la rincorsa al primo posto. La grande fiducia dell'ambiente e il fallimento dei playoff, una stagione stellare ed emozionante chiusa in una sconfitta che sarà cicatriceper le sfide future

Campionato finito e tutti in vacanza dopo una stagione da incorniciare, se non fosse però, che è mancato il chiodo e martello per appenderla al muro della gloria. Quello del Perugia non è stato un anno lineare e semplice da analizzare, subito dopo una sconfitta poi, è ancora più lucida la delusione per una finale che sembrava presa e che poi è scappata in un minuto da paradiso e inferno.

Molto facile sarebbe addossare le colpe al povero Lebran, la prestazione di domenica è da dimenticare ma se il primo errore arriva dopo tre minuti, con i giocatori ancora in tensione e forse non del tutto preparati all'importanza della partita, il secondo errore è collegiale e il povero centrale che non spazza in curva, è solo la punta di una madornale distrazione che (ahinoi) coinvolgeva tutto l'ambiente.

Il presidente Santopadre un anno fa parlava di due anni per andare in serie B, descrivendo un progetto a lungo termine che aveva bisogno di pazienza e lavoro, perchè si realizzasse nel miglior modo possibile, per i tifosi, per la società e per la città tutta. Ieri il presidente ha ribadito il concetto in una lettera inviata all'ambiente dove ha invitato i tifosi a rilanciare l'amore per la propria squadra, dimostrando ancora una volta che sono i momenti difficili quelli che fortificano un progetto, e gli danno gli strumenti e gli artigli perchè il Grifo torni a lottare e sognare.

E allora come spiegare questa strana stagione? Se partiamo dalla fine è anche troppo facile: si perde con il Pisa in una doppia sfida che ha evidenziato un calo fisico da parte del Grifo rispetto all'ultimo periodo, un calo che forse è figlio di una cieca rincorsa la primo posto. In più c'è il fattore esperienza, i giovani che tanto hanno fatto bene si sono poi sciolti di fronte alla roulette russa dei playoff e in più, senza però pensarci troppo, c'è la società: che è stata oculata sul mercato e nella gestione ma che poi, forse, nell'incertezza interna, ha dimostrato che un'altro anno di Lega Pro è necessario per arrivare in Serie B pronti e consapevoli della categoria.

Ma è stata un stagione da incorniciare, forse da non appendere necessariamente al muro, ma certamente da ricordare, se non fosse per il semplice fatto che si è riaccesa una grande passione per il Grifo. E non solo, perché per settimane il Perugia ha espresso un calcio brillante e veloce, fatto di gioco d'attacco e tanta spregiudicatezza che chi guarda il calcio apprezza tanto. E allora ci viene solo da lasciare un pensiero e una speranza: che il prossimo anno si cominci al meglio e si finisca ancor'più in crescendo, in una grande festa da serie B.

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