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Assessore Casaioli: "Basta Ztl in centro", ma piovono già le prime polemiche

La proposta dell'assessore Casaioli fa già discutere, nonostante sia solo nel suo stato "embrionale". La chiusura della Ztl a qualcuno non convince e dà la colpa del fallimento del centro storico anche ai commercianti

La Giunta si è messa già al lavoro. Gli Assessori non vogliano perdere un attimo e già mettono nero su bianco i progetti da realizzare, cercando così di dare risposte concrete alle promesse fatte dal Sindaco Romizi in campagna elettorale.

Fa comunque discutere la proposta della Casaioli che vorrebbe eliminare la Ztl nel centro storico della città, così da riaprire il cuore dell’Acropoli alle auto con la speranza che le persone tornino a passeggiare in corso Vannucci, o meglio, si fermino per acquistare qualcosa, dato che la pausa consentita è di una sola mezz’ora cadauno.

Ad esprimere le proprie perplessità Rifondazione comunista. A loro dire “non è certo questo il modo per dare risposte ai problemi del centro. Intanto, vogliamo ricordare all'assessore che il centro storico di Perugia, dalle mura etrusche alla Fontana Maggiore, è di fatto un patrimonio culturale dell'umanità di valore unico e straordinario, un vero e proprio bene comune. La città è già aperta. Lo scandalo è stato semmai che solo fino a due anni fa si potevano ancora osservare le automobili parcheggiate vicino alla Fontana Maggiore”.

Ma il segretario provinciale Enrico Flamini sottolinea ancora: “Non solo. Non esistono dati capaci di indicare che il carosello di auto 24 ore su 24 in centro storico aiuti a rivitalizzare l'area e a sostenere le attività commerciale. La Ztl è stata per anni la scusa dietro la quale si sono nascoste, e si continuano a nascondere, le responsabilità che anche il commercio ha nella mancata riqualificazione del centro storico.  La proliferazione di centri commerciali ha poi messo in difficoltà pesantemente le attività del centro. Non ci ricordiamo però un'opposizione a queste nuove costruzioni nè da parte dei commercianti del centro (tranne alcune eccezioni), nè tantomeno delle loro rappresentanze.

Il segretario di Rifondazione comunista conclude asserendo: “Per questo noi riteniamo che serva invece un nuovo piano del commercio della città, capace anche di valorizzare la mobilità attraverso infrastrutture all'avanguardia come scale mobili, ascensori e Minimetrò. Il nostro capoluogo di regione, città candidata a capitale culturale europea, non può essere ostaggio di interessi particolari. In questo senso ci aspettiamo una forte opposizione alla proposta dell'assessore. Noi la faremo”.

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