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Interruzione di gravidanza, Emma Pavanelli torna all'attacco: "Mancano medici e servizi, anche l'Umbria si adegui"

"Le donne non sono di serie B ma hanno il diritto ad avere accesso ai servizi che tuteli la loro salute sessuale e riproduttiva in piena libertà"

"Il Parlamento Europeo ha riconosciuto la salute sessuale e riproduttiva tra i diritti umani. Le violazioni della salute sessuale e riproduttiva delle donne costituiscono una forma di violenza nei confronti delle donne e delle ragazze e ostacolano il progresso verso la parità di genere": continua la battaglia politica della senatrice Emma Pavanelli (M5S) per la piena attuazione della legge nazionale sull'interruzione di gravidanza. "Anche per l’Italia - ha continuato - è arrivato il momento di adeguarsi a quelle che sono le direttive europee in fatto di diritti alla salute sessuale e riproduttiva e superare le oggettive difficoltà all’accesso all’aborto. Mi rivolgo al Ministro Speranza e ai Presidenti di Regione in particolar modo a quelli del Piemonte, Umbria, Marche Abruzzo e ai candidati della regione Calabria. E' giunto il momento di ripristinare i servizi alle donne sia nei consultori sia negli ospedali. Le donne non sono di serie B ma hanno il diritto ad avere accesso ai servizi che tuteli la loro salute sessuale e riproduttiva in piena libertà. È questo il punto di partenza per guardare il futuro e continuare a lavorare tutti insieme per garantire il rispetto dei diritti delle donne".

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