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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

La rabbia e l'orgoglio del consigliere Ripepi: "Lascio i 5 Stelle e il posto in consiglio comunale: siamo stati tutti traditi, ecco perchè"

"Da movimento dal basso contro il sistema ci si è trasformati in movimento verticistico con un po' di eletti allineati che conducono trattative con i partiti del sistema che volevamo combattere, allo scopo di stare in coalizione e prendere qualche assessorato"

"Siamo stati traditi tutti. Lasciati soli nei consigli comunali senza più alle spalle la macchina da guerra nazionale. Traditi alla grande! Il peggiore dei tradimenti! Tradita la Raggi che per anni è stata boicottata anche dall'interno fino a piazzarle assessori 5 stelle in regione, pappa e ciccia con "l'alleato" che la schifava. Tradita con una campagna elettorale tardiva e in solitudine, con pochi denari, con una giornata conclusiva dove Conte va a Napoli e nel post voto Di Maio e Fico sono con i pollici alzati affianco a De Luca che li ridicolizza e ridicolizza anche tutto il movimento che lo aveva combattuto. Una vergogna infinita!": è questo uno dei passaggi più forti, più importanti dello storico esponente del Movimento 5 Stelle, Mario Ripepi, che non solo ha lasciato il movimento ma anche, con grande coerenza, lasciato con dimissioni irrevocabile lo scranno da consigliere comunale a Corciano. Con "il lutto nel cuore" - ha scritto sulla pagina Fb - ha voluto denunciare il tradimento dei vertici del suo partito e le motivazioni di un abbandono destinato a far molto rumore.

 "Da movimento dal basso  - scrive - contro il sistema ci si è trasformati in movimento verticistico con un po' di eletti allineati che conducono trattative con i partiti del sistema che volevamo combattere, allo scopo di stare in coalizione e prendere qualche assessorato. E ovviamente purchè il candididato sindaco non sia mai un 5 stelle, altrimenti ci schifano e ci lasciano al nostro 3/4%. Nemmeno un po' di dignità hanno mantenuto. L'elemosina è più dignitosa. Da nessuno è indispensabile si è passati a pochi e assolutamente indispensabili. La rovina. Della democrazia diretta nemmeno l'ombra. Nemmeno il quorum del referendum è stato abolito. Hanno pensato solo a farci cliccare ratifiche di regole per il loro comodo. Purtroppo il tutto si è consumato con l'avallo di Grillo, primo traditore di se stesso. Come hanno fatto a piegarci così io non lo so, ma ci sono riusciti e  ma per me è il capolinea".

Per Ripepi la salito al Governo è stato l'inizio del tradimento degli elettori dopo anni che invece i 5 Stelle avevano con coraggio cambiato il volto della politica, riportando trasparenza e il volere dei cittadini nelle istituzioni. "Saliti al potere importante e fondamentale è arrivato il black out. Incapaci di far valere nel giusto modo quel 33%. Nessuna riforma che toccasse il sistema della partitocrazia; nessuna legge elettorale pulita e democratica nazionale e men che meno regionale; nessuna riforma dell'editoria; rai immutata, regalata pima ai leghisti e poi di nuovo ai piddini; nessuna riforma per un'amministrazione efficiente e trasparente dei comuni; traditi i no Tav; tradite le vittime del ponte di Genova; nemmeno sfiorati il potere ed i privilegi delle cooperative che dominano buona parte dell'economia con tanto di sfruttamento dei lavoratori, specialmente immigrati; sistema banche immutato e compiono l'operazione porcata MPS sotto il nostro naso; nemmeno una legge sulla legalizzazione della coltivazione della cannabis ed il suo uso siamo riusciti ad imporre, cosa che darebbe un colpo enorme al sistema delle mafie, ma niente".

L'ex consigliere dei 5 Stelle di Corciano ammette di non avere più forza e interesse a combattere una battaglia interna che considera ormai definitivamente perduta. E infine ha voluto tracciare un bilancio di militanza e da consigliere comunale: "Nel Comune di Corciano ho dato tutto me stesso, con 9 anni e più di attivismo, tra i fondatori del gruppo originario, e 3 anni e mezzo da consigliere. Ogni atto è stato basato sull'interesse della collettività, nessun favore per qualcuno, nessuna particolarità. Non sono un santo nella vita privata ma il mio modo di vedere la gestione della cosa pubblica è integrale e non può trovare compromessi con chi dovevamo combattere e vive di clientelismo e favoritismi.  Sono onorato ed orgoglioso di aver fatto parte delle istituzioni di uno dei comuni più importanti dell'Umbria e auguro a tutti i corcianesi il meglio che possa venire nel tempo, ma da oggi penserò solo a me stesso, alle persone che amo ed ai miei interessi economici".

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