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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Case popolari, la riforma della Lega: alloggi anche ai padri separati, priorità ai disabili e controlli serrati

Nella proposta di legge prevista anche una quota per le famiglie delle forze dell'ordine. I requisiti per avere più punti

Prima Fratelli d'Italia, ora la Lega. Ma non è un duello politico intorno alla maggioranza, anzi è la chiara volontà a riformare il regolamento per l'assegnazione delle case popolari in Umbria come promesso in campagna elettorale. La proposta di legge leghista è stata presentata questa mattina a Palazzo Cesaroni la sede del consiglio regionale. Nei 20 articoli emerge una grande sintonia con quella proposta dall'alleato di governo in Umbria. E questo lascia presagire a breve un tavolo comune per poter approdare con una proposta articolata in sede di assemblea e dare il via alla riforma. Ma non mancano elementi innovativi: alloggi per i padri separati non più in grado di assicurarsi un tetto dopo la separazione, l'affidamento degli alloggi da ristrutturare a chi se ne vorrà prendere cura a spese proprie (a sconto affitto) più poteri di intervento ai comuni e una quota fissa di appartamenti da assegnare alle giovani coppie e alle famiglie dei sottoufficiali delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco. 

“Come partito Lega - ha spiegato il segretario regionale Virginio Caparvi - siamo soddisfatti di aver risposto ad una delle tante esigenze di questa regione. Stiamo passando dalle parole ai fatti: da tempo abbiamo rilevato gravi carenze nel sistema dell’edilizia popolare e cerchiamo con questa proposta di legge di essere più vicini ai territori. Demandiamo ai sindaci una discrezionalità più importante e agli ambiti territoriali lo stabilire il fabbisogno delle esigenze del territorio. Destinare alloggi popolari per famiglie monoparentali è una risposta a un problema che, non la Lega, ma la Caritas sollevava indicando i padri separati come i nuovi poveri. La proposta è aperta ad essere migliorata e discussa con tutti”. 

Il capogruppo regionale Stefano Pastorelli ha illustrato come recuperare alloggi popolari attualmente non assegnati per mancanza di fondi per le manutenzioni: "Ci siamo interfacciati con l’Agenzia territoriale per l’edilizia residenziale (Ater), accertando che ci sono piccoli appartamenti non assegnati che invece potrebbero essere utili per i padri separati che si trovano a non avere una casa. Gli alloggi oggi non utilizzabili, perché devono essere ristrutturati, potranno essere assegnati ad inquilini che si prenderanno in carico i lavori per poi scorporarne l’importo dall’affitto". 

Il 10 percento degli appartamenti saranno riservati alla forze dell’ordine e vigili del fuoco mentre un altro 8 percento andrà alle famiglie giovani con figli e alle famiglie monoparentali. "Rappresenteranno - ha spiegato la vice-presidente dell'assemblea regionale Paola Fioroni - un elemento di premialità anche gli anni di residenza in Umbria: per accedere alle case popolari serviranno almeno due anni di residenza nel Comune (con almeno 5 anni di residenza in Umbria). Coloro che hanno riportato una condanna definitiva per reati gravi non potranno partecipare ai bandi mentre i responsabili di violenze contro il coniuge perderanno il diritto all’alloggio che passerà alla vittima". Certezza anche sui controlli da parte dell'Ater post assegnazione: si verificherà annualmente, a campione, che gli assegnatari degli alloggi abbiano mantenuto i requisiti. In caso di morosità colpevole si perderà il diritto a mantenere la casa popolare.

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