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Piano Periferie e Milleproroghe, la versione M5S: "Diamo più soldi a tutti i Comuni"

La risposta del Movimento dopo le polemiche. Il senatore Lucidi: "Partito Democratico periferia politica, hanno votato anche loro". Liberati: "Il bando è solo posticipato"

Il Piano Periferie? La riqualificazione di Fontivgge? "Tolti i 24 progetti immediatamente esecutivi, ferme restando le risorse complessivamente stanziate, viene solo posticipato, sottoponendo a verifica i progetti e prevedendo il rinnovo delle convenzioni". Parola del consigliere regionale umbro del Movimento 5Stelle Andrea Liberati dopo le polemiche generate dal voto unanime in Senato all'emendamento che congela i fondi fino al 2020. E poi l'attacco al Pd e alla presidente regionale Catiuscia Marini, che aveva attaccato il Governo Lega-Movimento 5Stelle: "E' bene ricordare, anzitutto alla presidente della Regione Umbria, così come a variopinti deputati, senatori, consiglieri e consiglieri, che il noto emendamento al Bando Periferie è già stato unanimemente condiviso da tutti gli eletti umbri a Palazzo Madama (esatto, votazione all'unanimità), giacché ogni parte politica lo ha votato, salvo poi menare il can per l'aia nelle ore seguenti, alcuni di costoro sostenendo di non aver capito cosa stessero decidendo".

Eppure, dice Liberati, "è facile. Intanto, sul Bando Periferie, il Governo Conte ha salvato i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100: questi erano e restano immediatamente esecutivi. Cosa era però successo? Gentiloni aveva finanziato il Bando per metà dell’importo complessivo: la norma in base alla quale sono state assegnate tali risorse (comma 140) è stata oggetto di pronuncia di illegittimità costituzionale, sentenza n. 74 del 2018".

Il punto, spiega il consigliere regionale, è che "Gran parte dei bandi finanziati e che hanno ottenuto punteggi anche molto bassi non sono infatti riqualificazioni, ma presentano forti carenze progettuali e programmatorie. Tantomeno sono esecutivi". Fontivegge, però, no. Il progetti del Comune di Perugia sono già al punto dell'esecutività. E questo è un problema.
Ancora Liberati, che spiega iI perché del congelamento dei fondi: "l nuovo Governo ha perciò deciso, politicamente e giuridicamente, di utilizzare le risorse stanziate per le convenzioni negli anni 2018 e 2019, non solo per alcuni Enti locali, ma per tutti, con un criterio di premialità e di equità". 
 

Il senatore Stefano Lucidi, che ha votato sì all'emendamento - come tutti gli altri -, punta i riflettori sul documento in questione: "Con l’emendamento 13.2 di fatto accadono due cose: istituzione del fondo comuni con una dotazione complessiva di 1030 milioni di euro, così ripartiti: 140 milioni di euro per l'anno 2018, 320 milioni di euro per l'anno 2019, 350 milioni di euro per l'anno 2020 e 220 milioni di euro per l'anno 2021, fondo al quale possono attingere città metropolitane province e comuni".

E poi c'è la questione della Corte Costituzione e della legittimità: "E' al primo comma dello stesso emendamento che il Governo dà attuazione ad una sentenza della Corte Costituzionale la numero 74 pubblicata in gazzetta il 18/4/2018  che ha rilevato l’illegittimità della gestione centralistica dello Stato nella legge di Bilancio del 2016,ultimo atto del Governo Renzi".

Quindi, la versione pentastellata dell'emendamento nell'occhio del ciclone, ma lo stesso approvato, è questa: "Con il nostro intervento realizziamo una semplice rimodulazione dovuta anche al ritardo nella elaborazione di progetti completi, e non certo un taglio, come farnetica il PD, bensì uno sblocco degli investimenti a disposizione di oltre 7.000 Comuni. Il Governo è intervenuto per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018 garantendo immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100. Ma, vista la necessità di rispettare la sentenza della Consulta, è stato necessario intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali abbiano davvero una funzione di rilancio per le periferie". Tra questi anche Fontivegge e i 16 milioni per il rilancio. Infine, un'ultima stoccata al Pd: "Gli attacchi che abbiamo ricevuto in queste ore sono solo un boomerang perché l’emendamento 13.2 che ha istituito il nuovo Fondo è stato votato all’unanimità da tutte le forze politiche, anche dallo stesso Partito Democratico e dal senatore Matteo Renzi, come prova il resoconto delle votazioni del Senato: 270 votanti e favorevoli". 

A settembre l'emendamento andrà alla Camera. Qui si vedrà, perché dall'Umbria - dove ci sono in gioco 30 milioni di investimenti - in molti promettono battaglia. Cosa succederà?

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