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No alle dimissioni della Marini, gli "arroccati" di Palazzo Cesaroni e quei 12 mesi di indennità in bilico

Loro non lasciano per amore dell'Umbria, per gli impegni che in questi mesi bisogna prendere per noi e le nostre famiglie. Ma andare a casa ora vuol dire perdersi un anno di stipendi d'oro. Ecco il tesoretto in ballo

Nessuno lo dice. Anzi guai a provare a fare la domanda. Si offendono. Ti danno del qualunquista, del fascista o addritura del comunista. Loro tengono la posizione in consiglio regionale per il bene dell'Umbria che deve affrontare tre importanti impegni: i nuovi fondi europei da reperire, il nuovo piano sanitario (eh già...), la ricostruzione di Norcia e dei paesi terremotati e le grandi vertenze del lavoro che pendono sulla testa di migliaia di lavoratori. Insomma arroccati sì, ma per l'Umbria che ha bisogno del loro governo - sfiduciati persino dai rispettivi partiti, dai giovani, dai sindaci e dalla base - prima di finire in altre mani. "Non ci saranno macerie": ha ribadito la Marini. "Lasciamo un ente sano da qualsiasi punto di vista": ha tuonato il socialista Rometti. 

Nessuno lo dice. Anzi guai a provare a fare la domanda. Se lo fai se il solito fascista, sfascista, qualunquista, personaggetto. Eppure a pensare si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Molti dei consiglieri regionale del Pd, dei Socialisti e altri alleati non si vogliono e non saranno ricandidati. Andare a casa, un anno in anticipo, vuol dire dire addio ad un tesoretto, anzi un vero e proprio tesoro. Stiamo parlando degli stipendi d'oro dei nostri politici e amministratori. I consi sono facile da fare: manca un anno esatto alla fine della legislatura della Marini bis. Il che vuol dire 12 stipendi in teoria ancora da prendere: un consigliere regionale dell'Umbria oscilla tra i 6.200-6.500 euro netti, un assessore sta intorno ai 7 mila e il presidente Marini sugli 8mila euro. .Andare a casa ora vuol dire perdere qualcosa come 77mila euro per i consiglieri semplici, dagli 84mila agli oltre 90 mila euro per gli amministratori. 

Soldi che per il 90 per cento dei consiglieri e amministratori della Giunta Marini non torneranno più dato che molti hanno annunciato il ritiro, altri saranno pensionati dal nuovo Pd che nascerà da questa pagina drammatica della politica del centrosinistra di casa nostra. Altri non saranno rieletti. Siamo proprio sicuri che questo piccolo fattore non incida? Ognuno si farà come sempre la sua opinione. Ora però questo esercito senza truppe della maggioranza ancora imperante è nelle mani della Presidente Marini che dovrà decidere entro 15 giorni se resterare o lasciare. Resteranno o se ne andranno a casa? Intanto la parola d'ordine è prendere tempo... l'estate è vicina. E poi mica siamo in Francia: da noi in piazza si scende solo quando vince la squadra del cuore. Tutto il resto viene facilmente dimenticato. Tutto si dimentica in fretta. E chi non la pensa così... è il solito fascista, il solito grillino, il solito populista. Amen.

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