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Futuro e Libertà, l'Umbria si ribella alla "cosa bianca" con Udc

La coordinatrice regionale Spagnoli, dopo l'ipotesi di un movimento comune tra finiani e centristi, si schiera per il "no" per salvare radici, identità e progetti di "destra"

 

Anche in Umbria tira una bruttissima aria sul futuro del movimento del presidente della Camera, Gianfranco Fini: ovvero Futuro e Libertà. La coordinatrice regionale, Carla Spagnoli, si è unita ai dissidenti che non gradiscono l'ipotesi di una cosa bianca - un movimento con l'Udc che casini si appresta a settembre a sciogliere per un nuovo soggetto - mandando così in soffitta il progetto di un movimento di destra, laico e riformista. Il progetto post Futuro e Libertà è stato rilevato da alcuni giorni dal magazine online il futurista del direttore Rossi, vicinissimo al presidente Fini e inviso agli ex colonelli di An e Pdl ora passati a Fli. 
 
“La ‘cosa bianca’ è una ‘cosa’ senza anima, senza identità, senza cuore” ha scritto in una nota Carla Spagnoli coordinatrice Regionale dell’Umbria e componente dell’Assemblea Nazionale di Fli "E poi il bianco non è un colore, è facile a ‘sporcarsi’…. con il verde, con il rosso….. dipende dalla vicinanza! ‘la cosa’ non piace a nessuno in Futuro e Libertà. Al solo paventare questa idea già sono piovute dimissioni e minacce di ‘dipartite’. Sarebbe una accozzaglia di cosiddetti laici, cattolici: cosa ci farebbero tutti insieme?".
 
Per la Spagnoli non si deve rinunciare alle proprie radici di desta: "Noi di Futuro e Libertà – prosegue Carla Spagnoli - abbiamo un passato, una identità che nonostante tutto resiste, una passione e dei valori che sono sempre gli stessi e che non mutano con le alleanze di comodo; noi siamo coerenti e vogliamo innanzi tutto un progetto da condividere; niente di imposto, ma condiviso. E questo progetto che seguiremo, non sarà una ‘cosa bianca’: il bianco è un ‘non colore’ che non fa parte del nostro dna”. Da tempo a destra, anche dialogando con i delusi di Fli, si stanno mettendo le basi per un movimento unitario che rinnovi i fasti Alleanza Nazionale ma senza le derive centriste, a loro giudizio, dell'ex leader indiscusso Gianfranco Fini. 

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