Discarica di Pietramelina, presentato esposto dal M5S: nel mirino compost e costi
L'esposto è a firma del candidato alla presidenza della Regione Umbria, Andrea Liberati, dei candidati al Consiglio regionale Marco Montanucci e Luigi Cesarini, del deputato Filippo Gallinella
Che il Movimento5Stelle abbia a cuore la gestione dell’impianto di compostaggio di Pietramelina non è cosa nuova, ma questa mattina i grillini hanno deciso di entrare nel vivo dell’azione, presentando un esposto alla Corte dei Conti di Perugia a firma del candidato alla presidenza della Regione Umbria, Andrea Liberati, dei candidati al Consiglio regionale Marco Montanucci e Luigi Cesarini, del deputato Filippo Gallinella.
La richiesta di indagini da parte di Liberati, Montanucci, Cesarini e Gallinella alla magistratura contabile è relativa “a presunti costi sovrastimati relativamente al carburante, allo smaltimento del percolato ed allo smaltimento degli scarti”. I portavoce 5stelle chiedono di fare chiarezza anche in merito al processo di trattamento del compost.
“Nell’analisi del ‘Progetto di ottimizzazione del processo di produzione di compost di qualità e di miglioramento delle prestazioni ambientali’ relativo all’impianto di compostaggio di Pietramelina – spiegano Liberati, Montanucci, Cesarini e Gallinella - si indica un ammontare complessivo di scarti da inviare a smaltimento del 20% con un costo complessivo pari ad 1.050.000 euro, a fronte di una media nazionale di scarti, accertata nel 2013, pari al 4,8%”.
L’esposto prosegue calcolando i possibili effetti economici. “Un quantitativo di scarti così alto rispetto alla media nazionale – continuano i 5stelle – solleva dubbi sull’investimento di denaro pubblico e sui possibili effetti a livello tariffario. Le migliore tecnologie dovrebbero aumentare l’efficienza dell’impianto, riducendo drasticamente gli scarti, e aumentare la qualità del compost prodotto. Una quantità di scarti così alta potrebbe produrre un danno economico a carico dei cittadini di circa 800.000,00 euro annui, in quanto, attestandoci sulla media nazionale del 4,8%, lo smaltimento peserebbe per soli 252.000 euro anziché 1.050.000 euro. Chiediamo alla Corte dei Conti di accertare un eventuale danno erariale”. La denuncia del M5S alla magistratura contabile giunge a poche ore dell’esposto presentato dai penta stellati ai carabinieri del Noe di Perugia sulla situazione di degrado negli alvei del fiume Clitunno.