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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Sindaco, Boccali a Roma come onorevole? In molti nel Pd sussurrano un "no"

I rumors, dopo l'ipotesi sollevata dai media, si sono intensificati diventando dei veri e propri boatos non ufficiali. Lo scenario, chi è contro e soprattutto perchè. Ma basterà per fermare i giovani leoni del Pd?

Il sasso gettato nello stagno della politica perugina non ha risparmiato echi non ufficiali. Il sasso è la notizia di un Boccali, sindaco di Perugia, tra i papabili di un posto in Parlamento con il Pd in quota bersani-giovani-leoni (capitanati dal Presidente Marini). Per fare questo dovrebbe tradire il suo primo mandato elettorale praticamente ad un anno e qualche mese dalla sua naturale fine. Il sindaco tace: gli altri no ma solo per via ufficiose.

Ecco dunque i socialisti che qualora Boccali si dimettesse per Roma hanno già detto che il pro-sindaco temporaneo deve essere il vice-sindaco socialista Nilo Arcudi. Mettere le mani avanti è fondamentale dato che se questa fantascienza diventasse realtà si parla di una nomina a pro-sindaco da parte di Andrea Cernicchi, la grande speranza del Pd per mantenere Perugia dopo anni di amministrazione non certamente esaltanti. Cernicchi a quel punto avrebbe il tempo di preparare una campagna elettorale per le comunali da protagonista e forse addirittura anche una per le primarie dove spicca il nome del presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi come suo naturale rivale.

Ma parte importante dei bersaniani (leoni senza il suffisso giovani) sono contrari per tre validi motivi: il primo, perché sarebbe un colpo per il Pd perugino lasciare il mandato senza completarlo per accedere ad un posto nazionale, ben remunerato e che di questi tempi è sinonimo di casta per gli indignati-cittadini. Secondo aspetto: se Boccali va in lista addio sogni di gloria per il segretario Lambero Bottini e anche per un Renato Locchi che potrebbe anche farci un pensierino…romano. In più se si avvera l'accordo nazionale Pd e Psi scatta un posto per il quotato Silvano Rometti.

Nella lista infatti dell'Umbria c'è intasamento anche per la riconferma degli uscenti e per le quote spettanti ai leader nazionali (Verini e Sereni rispettivamente vicini a Veltroni e Fassino). Terzo punto: con Boccali a Roma non si potrà ignorare la richiesta di primarie dove c'è l'incognita di Guasticchi non molto popolare tra i vertici dei bersaniani, ex diesse e non solo. Ma con la forza di poter tentare l'impresa. I rumors provenienti dalla sede regionale del Pd sono chiari: Boccali è meglio che resta dov'è e si prepari al secondo mandato.  

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