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Politica

Elezioni a Perugia, Ferdinandi: "Siete pazzi"

Accoglienza "da concerto" per la candidata del centrosinistra che cita Paolo Vinti e papa Francesco

La introducono le parole di Paolo Vinti. Con il progetto Numero Zero, i suoi punti cardine. Eccola Vittoria Ferdinandi, accolta dai presenti ormai in piedi.
"Siete pazzi" dice lei, emozionata. Prima di ringraziare chi le è stata e le sta vicina, i suoi alleati e le forze politiche che hanno saputo fare un passo indietro a favore di un progetto di impegno civico piuttosto che del posizionamento politico, sottolinea ancora.
A chi le diceva di stare attenta a non bruciarsi, risponde con il pensiero che, dice, nelle settimane che ha preceduto il suo sì alla candidatura, le risuonava: stai attenta a non spegnerti.
Cita Capitini, don Milani e papa Francesco. Sottolinea l'importanza di fare rete, uomini e donne impegnati a costruire una città e una comunità nuove. 
Immagina un "nuovo modello di amministrazione" dove il Comune "deve tornare a essere la casa di tutti". Partecipazione è la parola chiave, bilanci partecipati, organismi intermedi di confronto. Con i giovani al centro per lasciare loro una città sostenibile e inclusiva. 

Elezioni Perugia, Ferdinandi: "La Perugia che vogliamo"

"La decisione di candidarmi è arrivata per la passione civica che si alimenta di una grande convinzione, quella secondo cui l’unico scopo per l’uomo è la responsabilità verso gli altri uomini. La passione non è qualcosa che può essere messa a tacere e continua a spingere verso l’aiuto agli altri”, ha detto Ferdinandi illustrando i prossimi appuntamenti: “Passo dopo passo incontrerò i perugini attraversando a piedi i 52 quartieri di Perugia. Sono sicura che sarà uno dei viaggi più belli della mia vita. Questo è la politica: riconnettersi alle persone. Alla fine di questo percorso presenteremo il programma elettorale a tutta la città”.

Ferdinandi ha lanciato così le sue tre idee per Perugia: “Istituire i Consigli territoriali di partecipazione. Dopo l’abolizione delle circoscrizioni, infatti, vogliamo ripristinare nuove forme di partecipazione per la città. Le zone più lontane dall'acropoli, ma anche quelli alle porte della città, da 10 anni non sono ascoltati dall'amministrazione. La voce dei quartieri deve poter tornare a contare. Pensiamo ad una Perugia Capitale dello Sport e istituire una consulta sull’impiantistica sportiva che ripensi anche al futuro dello Stadio Curi. Mi piacerebbe che la guidasse una bandire del grifo. Pensiamo ad una Perugia città della salute: Serve un nuovo protagonismo dell’amministrazione comunale in difesa della salute dei cittadini. Pensiamo ad una Perugia come capofila di un modello di sanità pubblica e di prossimità, da integrare con l'ospedale”. Grande spazio alla mobilità, per assicurare una città “in 15 minuti”. “Pensiamo anche ad una Perugia capitale della pace. Abbiamo meno di 100 giorni per giocare una partita il cui destino sembrava già scritto. Animiamo con amore Perugia”. 

Prima dei saluti un ricordo rivolto alla madre: "Mi è apparsa in sogno e mi ha detto: fai come sai fare, portali a piedi al mare. Non ho ancora capito fino in fondo il significato di quelle parole. Forse che passo dopo passo, anche quello che non c'è a Perugia, passo dopo passo si può raggiungere". E poi far navigare quelle barchette di carta che era stata posizionata su ogni seduta. Incastrato un foglietto con una frase o un messaggio di pace e di speranza.

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