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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Coronavirus e test rapidi, la Regione Umbria: "Ricostruzioni parziali smentite da atti"

Nota della Giunta dopo la puntata di 'Report' dedicata al tema e le richieste di chiarezza da parte dell'opposizione: "Consegnata una dettagliata documentazione agli organi competenti che ne avevano fatto richiesta"

L'Umbria è entrata nel mirino di 'Report', trasmissione d'inchiesta in onda ieri (8 giugno su Rai 3), per le modalità di acquisto di quei test sierologici che vengono ritenuti uno strumento essenziale per gestire la fase 2 dell'emergenza coronavirus e monitorare il contagio da Covid-19. A riguardo anche Tommaso Bori, consigliere regionale del Pd, sui social ha chiesto "chiarezza" sostenento il "bisogno che in Umbria venga ristabilita trasparenza, legalità e rispetto delle regole democratiche".

E proprio su questo tema oggi la Regione ha diramato una nota: "In merito ad alcune ricostruzioni giornalistiche avvenute in questi giorni, circa l'acquisto dei cosiddetti test rapidi da parte della Regione Umbria, e in relazione alle polemiche espresse anche quest'oggi in Assemblea legislativa, l'Ente precisa che tali ricostruzioni risultano essere parziali e in molte parti distorsive della realtà dei fatti,  dimostrabile, oggettivamente, grazie a documentazioni e carteggi".

E ancora: "L'Amministrazione regionale, attraverso i suoi rappresentanti, è disponibile sin da subito a partecipare alla riunione del Comitato per il controllo e la valutazione dell'Assemblea allo scopo di poter fornire una ricostruzione realistica e scevra da sensazionalismi e strumentalizzazioni politiche, così come l'Ente ha già provveduto a fare - conclude il comunicato - attraverso la consegna di dettagliata documentazione agli organi competenti che ne avevano fatta richiesta".

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