Tifoso juventino aggredito a Piazza Grimana, i tifosi non ci stanno: "Non siamo dei rapinatori"

Sono stati la notizia del giorno - 9 maggio - dopo che la Digos li ha identificati con testimonianze e filmati acquisiti dalle telecamere di  Piazza Grimana. E proprio qui avevano fermato un tifoso juventino che domenica scorsa stava festeggiando con altri "compari di maglia" lo scudetto delle Zebre. Stando alla denuncia lo avrebbero fatto con dei pugni. Ora però gli otto giovani ultras del Perugia finiti nel mirino non ci stanno a passare addirittura per rapinatori. Come coloro che nella notte fanno spaccate o assaltano i negozi in pieno giorno. 

L'avvocato Valter Biscotti che, difende il gruppo di tifosi, ha parlato di "accuse esagerate e fuori dalla cultura e dal modo di vivere di tutti i giorni di questi ragazzi che non sono certo dei rapinatori". L'accusa di rapina è saltata fuori dopo che al tifoso juventino è stata sottratta la bandiera. Gli ultras hanno spiegato che è stato preso quello oggetto come atto "goliardico". Da sventolare la settimana dopo magari allo stadio Curi come atto di sfida e presa in gira.

La letturatura sui tifosi è piena di episodi che riguardano l'assalto alle insegne avversarie da portare in curva come un trofeo. Sui pugni però non è stato né smentito né confermato niente. Ma quella accusa di rapina a questi otto tifosi non va proprio giù. "Sono molto amareggiati, anzi direi disperati per questa accusa": ha concluso l'avvocato Biscotti che non è mai voluto entrare nel merito dell'indagine.  Per ritrovare la bandiera bianco-nera la Digos ha effettuato delle perquisizioni nella abitazioni dei tifosi.