rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Sgominata la banda delle truffe online con gli orologi di lusso: il capo organizzava tutto da dietro le sbarre e con il cellulare

Operazione della Polizia postale dopo la denuncia di un perugino raggirato con un assegno circolare falso

La Polizia di Stato di Perugia ha eseguito sette misure cautelari in carcere e una misura dell'obbligo di dimora nei confronti di altrettanti soggetti, tutti residenti nella provincia di Napoli, con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al compimento di truffe.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia di un perugino che aveva messo in vendita online un prezioso orologio ed era stato contattato da una persona che pagava l'oggetto 8mila euro con un assegno circolare, rivelatosi poi falso.

Dagli accertamenti della Polizia postale è emersa l'esistenza di un gruppo di pesrone, tutte legate da vincoli familiari, ognuno con compiti ben delineati, in grado di acquistare accessori di lusso (generalmente orologi di valore) con assegni circolari falsi.

A capo del sodalizio gli investigatori individuavano un soggetto attualmente detenuto presso il carcere di Poggioreale a Napoli che nonostante lo stato di detenzione riusciva, attraverso l'uso di cellulari dei quali era illecitamente in possesso, a dirigere il gruppo, e a tenere i contatti, non solo con i sodali, ma anche con le vittime. L'attività illecita, basata su modalità consolidate e ripetitive, ha consentito la perpetrazione di circa 50 truffe per un valore di oltre 600mila euro.

Il gruppo agiva in un modo ricostruito dagli investigatori: una prima fase di "ricognizione" delle piattaforme di e-commerce, consentiva di individuare sia l'oggetto di valore nonché gli inserzionisti degli annunci di vendita; la seconda fase era quella del "contatto telefonico" che avveniva prima attraverso la messaggistica del sito e poi attraverso contatti WhatsApp; acquista telefonicamente la fiducia del venditore e al fine di rendere maggiormente credibile la bontà della proposta di acquisto, gli indagati indicavano come luogo di incontro per lo scambio dell'orologio la filiale della banca della vittima, ove cioè sarebbe stato incassato l'assegno circolare.

Prima di incontrare il venditore gli indagati: predisponevano i titoli falsi recanti i dati della banca emittente, l'importo stabilito ed il nominativo della vittima; attivavano utenze telefoniche VoIP (con prefissi geografici 02, 051, 0742 etc..) da inserire nel motore di ricerca Google in maniera da farle apparire come numerazione degli istituti bancari che avevano emesso - in apparenza - i falsi assegni (in caso di contatti da parte delle vittime, rispondevano sedicenti impiegati dell'istituto di credito con il compito di rassicurare l'interlocutore circa la bontà del titolo); creavano false pagine internet delle filiali bancarie che risultavano aver emesso il titolo nelle quali comparivano i numeri di telefonico VoIP sopra indicati; infatti, chiamando tali numeri -rispondevano o il soggetto detenuto, in via prioritaria, oppure una donna i quali, fingendosi impiegati della banca, fornivano all'interlocutore garanzie verbali relative sia all'autenticità dell'assegno nonché alla relativa provvista.

Definiti tutti gli accordi della trattativa veniva concordata la data e l'ora dell'incontro, incontro al quale gli indagati partecipavano con falsi documenti di identità. L'assegno circolare veniva consegnato al personale bancario il quale, accertata l'esistenza sui siti internet della filiale emittente il titolo, individuata l'utenza e dopo aver ricevuto garanzie telefoniche, lo poneva all'incasso.

Conclusa la compravendita ed entrati in possesso degli orologi, gli indagati facevano perdere le proprie tracce; soltanto dopo alcuni giorni la vittima si accorgeva di essere stata truffata allorquando la banca gli comunicava che l'assegno era falso in quanto emesso da una banca inesistente.

Al termine delle operazioni sono state individuati 6 sei 7 destinatari del provvedimento cautelare mentre uno è allo stato irreperibile. Le perquisizioni hanno consentito di rinvenire due telefoni cellulare in uso al detenuto nonché, presso le abitazioni degli indagati, gioielli, computer e numerosi appunti manoscritti.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sgominata la banda delle truffe online con gli orologi di lusso: il capo organizzava tutto da dietro le sbarre e con il cellulare

PerugiaToday è in caricamento