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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Truffa alla Stranieri - Udienza preliminare aperta e subito rinviata. L'Ateneo annuncia la costituzione di parte civile

Sotto accusa quattro persone con l'accusa di aver trffuato Palazzo Gallenga. Una quinta persona davanti al giudice per minacce. Si torna in aula il 6 dicembre

Aperto e subito rinviato il procedimento a carico di cinque persone nell’ambito dell’indagine sulle iscrizioni degli studenti cinesi all’Università per Stranieri di Perugia. Per un impedimento di uno dei difensori, il giudice per l’udienza preliminare ha rinviato al 6 dicembre il momento in cui dovranno comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare Zeng Delong e Liu Yin, difesi dall’avvocato Leonardo Orioli, Cristiano Nicoletti e Fabrizio Focolari, difesi dall’avvocato Vittorio Manes e Simone Olivieri, difeso dall’avvocato Francesco Falcinelli. Risultano parti offese l’Università per Stranieri di Perugia e una dipendente dell’ateneo. L’Avvocatura dello Stato ha anticipato la costituzione di parte civile dell’ateneo.

Secondo la Procura di Perugia Zeng, Liu, Focolari e Nicoletti avrebbero truffato l’Università per Stranieri “perché, in concorso tra loro e con altri soggetti non identificati, Nicoletti, nella qualità di Direttore Generale dell'Università per Stranieri di Perugia” avrebbero imposto “agli uffici dell'Ateneo una prassi per le iscrizioni, differenziale rispetto a quella relativa a tutti gli altri corsi” attraverso la semplice presentazione “da parte delle agenzie cinesi di una lista di studenti” e dei “certificati di preiscrizione necessari per l’ottenimento dalle Autorità diplomatiche del visto di ingresso, con relativa quietanza di pagamento senza che potesse essere controllato” l’effettivo pagamento dei singoli studenti della quota prevista.

Per la Procura sarebbero state predisposte due convenzioni con firme ritenute false dalla Procura “tali da simulare un diritto della Grifone a provvigioni del 37% e del 39% sulle tasse di iscrizione degli studenti cinesi dei corsi di lingua relativi ai Progetti Marco Polo e Turandot” con “il rilascio delle preiscrizioni ad almeno 47 studenti che non avevano mai formulato alcuna istanza e attestando falsamente che gli stessi avrebbero soggiornato presso l'Adisu” con un “mancato incasso dei medesimi diritti di iscrizione per un importo non inferiore a 3.900.000 di euro.

Il solo Nicoletti deve rispondere dell’accusa di falso per aver predisposto tali documenti e attestazioni false “nella proposta del bilancio dell'esercizio 2015 dell'Ateneo, approvata con delibera di Consiglio di Amministrazione del 19 maggio 2016”.

Al solo Olivieri è contestato il reato di violenza o minaccia per costringere a commettere un reato perché “dopo aver chiuso in uno stanzino” la dipendente che risulta parte offesa, “chiudendo la porta con la chiave, la minacciava attraverso le seguenti frasi: ‘tu sei l 'anello più debole della catena. Non mi serve il colpevole, ma un colpevole. Se tu dici di aver firmato la possiamo chiudere come un errore amministrativo interno”, riferendosi alla “scontistica mai approvata dallo stesso Ateneo procurando cosi con ingiusto profitto per i titolari delle agenzie cinesi”.

Secondo la Procura i proventi per la didattica nel “prospetto di sintesi del conto economico, alla data di chiusura dell'esercizio 2015, erano di euro 4.860.813, quando in realtà detti proventi erano pari euro 5.908.647”, mentre “le maggiori entrate dell'esercizio 2015 rispetto all'esercizio 2014 derivanti dal Progetto Marco Polo e Turandot erano di euro 818.024, quando in realtà tali maggiore entrate erano di euro 1.878.867”.

Questo sarebbe avvenuto nei bilanci degli anni che vanno dal 2015 al 2018.

Appuntamento il 6 dicembre davanti al giudice per l’udienza preliminare Natalia Giubilei, dove accusa e difesa si confronteranno sulle prove e le situazioni avvenute a Palazzo Gallenga.

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