TRADIZIONI Confermata l’estate di San Martino. E poi c’è la questione delle corna...
Confermata l’estate di San Martino. E poi c’è la questione delle corna. Oggi, 11 novembre, è il San Martino degli uomini e domani sarà quello delle donne. Oggi il bel tempo tiene fede al detto meteorologico in occasione della ricorrenza. Quanto alle corna e alla protezione di chi le porta, ricordiamo alcune delle ipotesi ricorrenti. San Martino non fu di certo “cornuto”, poiché non era nemmeno sposato. Anzi: dissuadeva, da rude militare, dall’aver a che fare con l’altra metà del cielo. E c’è chi adombra ipotetiche predilezioni!
Insomma, Martino proteggeva i cornuti… uomini e bestie. Soprattutto le bestie, veri “trattori” ante litteram. Da qui il culto diffuso fra gli agricoltori. A Terni, per esempio, si celebrava un tempo la processione dei cornuti. Mariti e fidanzati, con grande autoironia, si mettevano in fila e, in qualche caso, portavano sul capo un bel paio di corna. A Perugia, per sfottere, si commenta: “Tocca alzatte le porte!”, o anche, per dire di un marito “becco”, si diceva “Quillo apre la prucission di cornuti”, in analogia col ternano.
È noto che, in occasione della nuova annata agricola (che inizia appunto con la ricorrenza di San Martino), proprio l’11 novembre (ossia 11/11) si tenevano – in tutto il Paese – grandi fiere di bovini, un tempo usati come animali da lavoro. Aggiungo che fare le corna con le dita equivale a segnare il numero 11, ossia la data della ricorrenza del santo. E un tempo era abitudine diffusa fra automobilisti come sfottò al momento del sorpasso (si pensi al film omonimo). Ma la diceria è diffusa anche all’estero. Si celebra con cornetti… dolci, ad esempio in Polonia. Anche da noi si accoppia cornetto e cappuccino. Ma sempre corna sono. E poi c’è la lotta di Martino col demonio, notoriamente cornuto, utilizzando come arma un paio di corna. Appunto.