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Cronaca

Minaccia il vicino ritenendo che sia stato lui a rubare in casa: ritirati fucili e licenza di caccia

Il Tribunale amministrativo regionale dell'Umbria annulla i provvedimenti di prefetto e questore: "È un bravo cittadino"

“Sto seppellendo un cane, gli vuoi fare compagnia?”. Parole che hanno portato un uomo in tribunale con l’accusa di minacce e che hanno comportato il ritiro della licenza di caccia e del permesso di detenere armi e munizioni.

L’uomo, difeso dagli avvocati Gian Luca Falcinelli e Chiara Casaglia, si è rivolto al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria chiedendo l’annullamento del provvedimento del prefetto della Provincia di Perugia con il quale è stato disposto il divieto di detenere le armi e munizioni in suo possesso e del provvedimento del questore della Provincia di Perugia che dispone la revoca della licenza di porto di fucile per uso venatorio.

Provvedimenti presi dopo che il vicino di casa dell’uomo aveva presentato una querela per il reato di minaccia. Il denunciante riferiva che l’uomo “lo avrebbe ritenuto colpevole di un furto recentemente subito, riferendo ad un terzo soggetto l’intenzione di sparargli”. Presentatosi a casa del ricorrente “per chiarire la situazione e per chiedere spiegazioni al riguardo, in questa occasione quest’ultimo avrebbe affermato testualmente: ‘qui a ... sappiamo che sei un ladro, devi stare lontano da casa mia tu ed i tuoi amici […] Se vuoi sto sotterrando un cane, gli vuoi fare compagnia?’”.

I giudici amministrativi, però, anche sulla base di una relazione dei Carabinieri dalla quale emerge che il ricorrente “non ha precedenti o pendenze penali; risulta di buona condotta morale e civile; non risulta frequentare ambienti o persone controindicate; non risulta essere dedito all’uso di sostanze alcoliche o stupefacenti”, hanno ritenuto che i provvedimenti di prefetto e questore sono eccessivi e che il soggetto non ha dimostrato nel tempo di non offrire garanzie nel corretto utilizzo delle armi. Ne consegue che il ricorso deve essere accolto, con annullamento dei provvedimenti di revoca di armi, licenza e munizioni.

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