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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto Muccia, l'analisi del geologo sulle faglie umbro-marchigiane. Un sisma infinito...

Parla il geologo Gabriele Lena, responsabile del Laboratorio di Scienze della Terra di Spoleto: "Gli eventi registrati nelle ultime ore ricadono nella sequenza iniziata ad Agosto 2016 e culminata con l’evento del 30 Ottobre di Norcia"

Continua lo sciame sismico in centro Italia, a risentirne adesso è il versante maceratese della dorsale appenninica, vicino al confine con l’Umbria. Dopo la scossa delle 5.11 di 4.6 a Muccia, abbiamo chiesto al Geologo Gabriele Lena del Laboratorio di Scienze della Terra di Spoleto alcune delucidazioni in merito ai nuovi eventi sismici.

Nella zona di Muccia abbiamo assistito ad un progressivo aumento degli eventi sismici, è una nuova sequenza rispetto agli eventi di Norcia del 2016?

“Assolutamente no. Gli eventi registrati nelle ultime ore ricadono nella sequenza iniziata ad Agosto 2016 e culminata con l’evento del 30 Ottobre di Norcia, che ha mobilizzato il sistema di faglie capaci che interessano quest’area degli appennini”.

Come è possibile affermare questo?

“Negli ultimi 30 giorni si è avuto un progressivo aumento della sismicità nella zona di Muccia ma anche nelle zone limitrofe, corrispondenti alle aree colpite dai precedenti sismi. In particolare nelle ultime 72 ore si sono registrati terremoti in una fascia lunga circa 80 km, che va da Amatrice fino a Matelica, questo evidenzia sia la continuità della struttura attivata sia l’appartenenza alla sequenza sismica precedente”.

Ma la sequenza sismica  si è spostata verso Nord, è normale questa evoluzione?

“Questa dinamica rientra perfettamente nella storicità sismica dell’area. Anche la sequenza  del ’97-’98 in Umbria si strutturò in maniera analoga e complessa, con gli eventi principali di settembre 1997 a Colfiorito seguiti da importanti sismi in Valnerina ad ottobre 1997 e Gualdo Tadino a marzo/aprile del 1998. I sistemi di faglie dell’Appennino Umbro-Marchigiano sono articolate in vari segmenti collegati tra loro, gli eventi sismici importanti mobilizzano porzioni di faglia, successivamente, nel tempo, altre porzioni geologicamente e geograficamente limitrofe vengono interessate dalla sequenza, è una specie di effetto domino”.

Esiste la possibilità di un ennesimo forte terremoto in Umbria?

“La struttura attualmente sollecitata parte da Amatrice, corre lungo il sistema dei Monti Sibillini e “sconfina” nelle Marche passando da Muccia e Pieve Torina fino a raggiungere Fabriano. Questi eventi maggiori rappresentano comunque dei picchi di energia nella sequenza degli aftershock (ndr scosse di assestamento) della precedente sequenza di Amatrice-Norcia. Con molta probabilità si potranno avere eventi sismici di intensità minore anche nel tratto umbro di questa struttura, quindi in particolare nel settore compreso tra Preci e Norcia. Risulta invece complessa ed incerta la valutazione di nuovi eventi maggiori lungo questo stesso sistema di faglie o l’eventuale attivazione di strutture limitrofe (come il sistema di faglie Colforito-Gualdo Tadino) ricadenti in Umbria e sotto osservazione”. 

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