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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Tentano di scappare dal supermercato con borse piene di merce e malmenano il vigilante: condannati

Definitiva la sentenza a carico di tre persone che avevano rubato orologi, monili e altri prodotti dagli scaffali di un centro commerciale

Rubano merce dagli scaffali e aggrediscono la guardia del supermercato per fuggire. Condanna definitiva per due stranieri a 2 anni e 8 mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 500 euro e il versamento alla Casse delle ammende di 3mila euro.

I tre imputati, due sorelle sudamericane di 55 e 51 anni e un connazionale 50enne, sono finiti sotto processo perché “in concorso tra loro” avrebbero commesso i reati “di rapina impropria aggravata di merce sottratta dagli scaffali di un supermercato, furto aggravato di orologi e bigiotteria sottratti ad un esercizio commerciale e ricettazione di merce di provenienza furtiva in danno di un centro commerciale”. Dopo la condanna in primo grado e in appello, i due hanno presentato ricorso per Cassazione lamentando la mancata notifica di alcuni atti e la non derubricazione da rapina impropria a furto, negando comunque di aver commesso le azioni di taccheggio. La colluttazione “con il soggetto addetto alla vigilanza non sarebbe avvenuta immediatamente dopo la sottrazione della merce ed al fine di assicurarsene il possesso o l'impunità, sicché il fatto avrebbe dovuto essere qualificato come furto aggravato e violenza privata”. Secondo le due imputate, inoltre, sarebbe stata la guardia ad aggredirle e che loro non avevano intenzione di fuggire, non avendo rubato nulla.

Secondo i giudici di Cassazione, però, la riqualificazione del reato “poggia su una inammissibile rivisitazione di merito dei fatti” visto che le due precedenti sentenze sono conformi sul fatto “che gli imputati avevano manifestato intenzione di darsi alla fuga, tanto è vero che una delle due imputate aveva tentato di allontanarsi ed era stata imbastita una messinscena per alleviare i controlli e provare a conseguire l'impunità, anche attraverso una aggressione all'addetto alla sicurezza, secondo il resoconto di quest'ultimo ritenuto attendibile dalla Corte territoriale anche in quanto riscontrato da certificazione medica”.

Gli imputati, secondo i giudici, “avevano sottratto la merce dagli scaffali del supermercato ed avevano superato le casse senza pagarne il corrispettivo, venendo bloccati dall'addetto alla sicurezza che si era accorto delle loro movenze sospette e che aveva subito anche la loro aggressione”. Ne consegue il rigetto del ricorso e la condanna definitiva per il terzetto.

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