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Cronaca

Sicurezza, Boccali dal Ministro Cancellieri: scatta un nuovo patto

L'incontro romano, durato un'ora alla presenza anche del Capo della Polizia Manganelli, è stato operativo: confermati i presidi in centro, ma anche più intelligence per fermare il narco-traffico

Dopo il flop del Patto sulla sicurezza griffato dall'ex Ministro Maroni (mai arrivate le 30 unità in più per le forze dell'ordine), stavolta qualcosa si muove dalla sponda fondamentale del Governo. Il sindaco Wladimiro Boccali, dopo i fatti dell'8 maggio, ha cercato una sponda con il Ministro Anna Maria Cancellieri.

Mercoledì l'incontro istituzionale ha partorito un nuovo accordo: conferma del potenziamento dei presidi in centro storico per il periodo dell'emergenza, fondi per la video-sorveglianza e una futura riorganizzazione che dovrebbe riportare carabinieri e polizia all'interno dell'acropoli.

Ma non solo questo: c'è anche la volontà di un lavoro di intelligence per bloccare i flussi di droga nazionali e internazionale che arrivano in Perugia andando ad alimentare il record delle morti per overdose e le guerre per bande tra clan. Il Ministro ha confermato al sindaco Boccali di voler venire nel capoluogo per poter effettuare una sorta di giro di ricongnizione anche se "non considera una emergenza nazionale la situazione perugina, ma ad alta tensione"
 
Si è parlato anche di un riutilizzo delle ex caserme, che potrebbero essere recuperate. A tal fine il ministro ha predisposto un incontro con l'Agenzia del Demanio. "Ho riscontrato - ha detto Boccali al termine dell'incontro - interesse e attenzione per i problemi di Perugia". Alla riunione - riferisce una nota del Comune - erano presenti anche il capo della Polizia, Antonio Manganelli, il comandante dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, e il prefetto di Perugia, Enrico Laudanna. 
 
"Perugia - ha detto il sindaco - non ci sta a passare come capitale della droga e crocevia del narcotraffico del centro Italia. La nostra città è sempre stata conosciuta in tutt'altro modo". Il sindaco - prosegue la nota - ha riconosciuto che le forze di polizia hanno svolto il loro compito con impegno ed hanno ottenuto risultati significativi, ma che occorre evidentemente  "una più consistente e stabile presenza, e, soprattutto, un'attività investigativa a più ampio raggio per stroncare le centrali criminali che riforniscono i dettaglianti dello spaccio".

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