Perugia ricorda un grande cittadino e attivista politico, ma storpiandone il nome sulla targa

Stranezze odonomastiche perugine. Due facce della stessa tabella con due denominazioni diverse. E il colmo è che sono entrambe errate: ce ne fosse una giusta. Il misfatto toponomastico è sotto gli occhi di tutti. Per l’esattezza in via Bistoni, adibita a parcheggino, in prossimità della stazione Cupa del Minimetro. Sul versante a valle, la denominazione è quella di “via vict’or ugo bistoni” (benedette minuscole). Dato che nella segnaletica stradale le lettere costano uguale, tanto varrebbe mettere le maiuscole giuste al loro posto, nel caso di nomi propri di persona, come ai bei tempi insegnavano, e tuttora insegnano, le maestre della primaria.

Guardando bene, però, quell’apostrofo potrebbe anche essere un accento messo al posto sbagliato, ossia “prima” e non “sopra” la O. Comunque, la stessa tabella, sulla faccia opposta, riporta invece la denominazione di “via victor ugo bistoni”: con quel Victor alla francese (Hugo) o alla slava. Peraltro, oltre che discordante col suo rovescio, la denominazione è comunque sbagliata, in quanto Bistoni si chiamava correttamente Vittor Ugo.

E non si creda trattarsi di un errore da poco. Vittor Ugo Bistoni (scriviamolo come è giusto) fu personaggio tutt’altro che secondario della vita politica, civile e culturale della Vetusta. Fu anarchico, attivista politico, socialista, consigliere comunale e poi assessore al Comune di Perugia, dirigente della Provincia. Volle ripristinare correttamente, al monumento al XX Giugno, il Grifo “edulcorato” (con la pietra al posto della tiara, per compiacere i papalini). Fu massone e presidente del Collegio circoscrizionale dei Maestri venerabili dell’Umbria, fondò la Loggia Guglielmo Miliocchi (personaggio di cui fu amico ed estimatore).