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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Respinta archiviazione per chi ha mostrato il corpo di Meredith

La povera ragazza inglese fu mostrata su una emittente pugliese esanime e nuda: il Gip ha chiesto l'imputazione coatta per due giornalisti

Il video mostrato da Telenorba dove si vide il corpo nudo di Meredith Kercher - uccisa in via della Pergola nel novembre 2007 - girato dalle forze dell'ordine per esaminare la scena del crimine, fu per la magistratura un atto che ha "leso il diritto alla riservatezza ed alla tutela dell'immagine della ragazza e, per lei, dei suoi familiari". Così è scritto in un passaggio dell'ordinanza con cui il gip del Tribunale di Bari Gianluca Anglana ha accolto l'opposizione proposta dalla famiglia di Meredith Kercher alla richiesta di archiviazione per due giornalisti pugliesi che nel marzo 2008 mandarono in onda le immagini del corpo nudo della vittima.

Il giudice, nel disporre l'imputazione coatta per Enzo Magistà, direttore di Telenorba, e per il giornalista Antonio Procacci, ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Bari in relazione ai reati di diffamazione a mezzo stampa e violazione del codice della privacy. 

Il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione per padre, madre, sorella e due zii di Sollecito, condividendo le conclusioni della procura.  "Finalmente oggi e' stata detta la parola 'fine' - hanno scritto gli avvocati Marco Brusco, Francesco Crisi e Francesco Mastro, legali della famiglia Sollecito -  essendo stata acclarata l'assoluta insussistenza di profili di rilevanza penale in ordine alle condotte poste in essere dai familiari di Raffaele Sollecito, i quali, nel legittimo tentativo di difendere il proprio familiare, non hanno commesso alcun reato".

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