Perugia, entra in una gioielleria del centro storico e scappa con due anelli: identificato e condannato
La vittima non aveva saputo riconoscere il rapinatore e anche l'accusa aveva chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove
Entra in una gioielleria del centro storico di Perugia e arraffa due anelli per mille euro di valore e scappa, ma viene identificato e processato.
L’imputato, difeso dagli avvocati Vincenzo Bochicchio e Giulia Mercati, era accusato di rapina in una gioielleria per due anelli del valore di 500 euro ciascuno, ma il titolare della gioielleria non è stato in grado di fornire indicazioni precise sull’evento e anche il riconoscimento effettuato non era così certo, almeno per fornire la prova inoppugnabile della responsabilità dell’imputato.
Tanto che la pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione perché “insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile”.
Il giudice ha valutato diversamente e ha condannato l’uomo a 9 mesi di reclusione e 200 euro di multa.
