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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Afa e temperature roventi, crescono gli accessi al Pronto Soccorso di Perugia

E’ cresciuto il numero di persone arrivate in ospedale con evidenti segni di disidratazione; per oltre il 60% di loro è stato necessario il ricovero in ospedale: "Bere di più per fronteggiare l'emergenza"

Dopo alcuni giorni di caldo eccezionale sono iniziate le prime ricadute sui servizi di assistenza sanitaria. Negli ultimi due giorni è infatti cresciuto il numero di persone arrivate in ospedale con evidenti segni di disidratazione. In alcuni casi, dopo il reintegro dei liquidi e dopo alcune ore di osservazione, sono state disposte le dimissioni; in molti altri, oltre il 60%, si è reso necessario il ricovero in ospedale.

A sottolineare il fenomeno è il responsabile del Pronto Soccorso del S. Maria della Misericordia dott. Marco  Rondini che, in una nota diffusa dall’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, richiama l’attenzione di tutti i cittadini: “È sempre raccomandabile stazionare in ambienti refrigerati o restare in casa durante le ore più calde,  ma è anche indispensabile, soprattutto per le persone anziane, bere molta acqua”.

“Nelle giornate di venerdì e sabato sono arrivate in ospedale circa 20  persone disidratate. E’ opportuno  siano i familiari a vigilare su soggetti  anziani perché ,nella maggioranza dei casi,  non avvertono la necessità di bere”.

Il perdurare delle temperature torride, che si protrarranno ancora per alcuni giorni , inducono i medici a lanciare un appello attraverso i media e il dottor Rondini chiede di alzare la guardia:

“Abbiamo fronteggiato bene la situazione caldo, ma gli accessi delle ultime 48 ore creano qualche preoccupazione. Per evitare intasamenti  nei servizi di assistenza è necessario attivarsi nel rispetto delle norme più comuni della prevenzione. Tra queste quelle di fare generoso uso di acqua, se necessario anche 2/3 litri al giorno”.

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